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Puglia, la rete radio delle ambulanze bloccata dall’appalto-lumaca

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Covid, a Bari in tilt il 118: 2400 chiamate la giorno. «Ambulanze ferme per ore davanti agli ospedali»

Il Tar bacchetta InnovaPuglia: per almeno altri 2 anni le centrali operative dovranno chiamare i mezzi con il telefonino

Mercoledì 23 Giugno 2021, 10:20

Bari - Il cittadino chiama il 118, segnala un problema, la centrale operativa lo valuta e decide se inviare un mezzo di soccorso. Accade centinaia di volte ogni giorno. Ma non molti sanno che in Puglia il sistema dell’emergenza si basa sui telefonini, spesso quelli personali degli operatori sanitari. Con tutti i problemi del caso: la linea che non prende, l’operatore di centrale che non risponde, il telefono occupato. 

Il progetto per attivare anche in Puglia, come nel resto del mondo civilizzato, una rete radio ad alta capacità dedicata al servizio di assistenza, è in attesa dal 2017. Con un appalto da 18 milioni di euro bloccato dal 2019 per via di un pasticcio di InnovaPuglia. 

La questione è infatti finita davanti al Tar di Bari che nei giorni scorsi, accogliendo il ricorso della romana Methodos Engineering, ha escluso dalla gara l’altro concorrente, il raggruppamento primo in graduatoria composto da due big nazionali come Leonardo e Telecom Italia. Ma per farlo i giudici amministrativi (presidente Ciliberti, estensore Serlenga) hanno dovuto chiedere una consulenza alla Polizia postale di Bari. Il motivo, appunto, è una singolare decisione assunta dall’agenzia regionale che gestisce la centrale appalti della Regione: nonostante il bando di gara prescrivesse che i documenti per partecipare alla gara dovessero essere caricati su un server (con precisi limiti di grandezza dei singoli file), a termini di partecipazione scaduta InnovaPuglia ha autorizzato Leonardo a consegnare le mappe di copertura del sistema radio a mano, su Dvd.

Nell’esame delle offerte, la commissione di gara ha dichiarato di aver utilizzato appunto le mappe contenute sul Dvd. E il raggruppamento Leonardo è risultato primo in graduatoria di 0,33 punti. I secondi classificati hanno fatto ricorso, evidenziando - tra l’altro - che le mappe caricate sul server dalla multinazionale di Stato erano illeggibili.

A sciogliere il nodo è stata a marzo la Polizia postale: una perizia ha stabilito che «a causa della risoluzione inferiore, i dati tecnici delle mappe contenute nel file “Mappe di copertura.pdf” caricato sul portale Empulia risultano non leggibili, a differenza delle singole mappe in .pdf, a più alta risoluzione, presenti sui due Dvd depositati a mano». Appunto per questo, i giudici amministrativi hanno riconosciuto «la lamentata violazione della par condicio, essendo stato consentito soltanto alla controinteressata di superare i limiti dimensionali imposti dalla piattaforma»: «Solo in ragione di questa integrazione - è detto in sentenza - è stato possibile attribuire all’offerta tecnica del Rti controinteressato il massimo del punteggio».

Il funzionamento del sistema dell’emergenza comporta in media 2mila chiamate al giorno tra centrali operative e ambulanze, con picchi di 3.500. Oltre a questo, esiste un traffico di dati (anch’esso a volte molto difficoltoso) per il funzionamento della telecardiologia. Il progetto prevede che si sposti tutto sulla rete radio, pensata già nel 2014 (quando la Regione ha ottenuto l’assegnazione delle frequenze riservate) e finanziata nel 2017 dal Patto per la Puglia: oltre ad ambulanze e centrali operative, la rete radio collegherà anche una cinquantina di strutture sanitarie pubbliche e convenzionate e dovrebbe permettere la gestione in tempo reale dei mezzi di soccorso. Ora (salvo possibili appelli al Consiglio di Stato) InnovaPuglia dovrà pagare le spese per la perizia tecnica, escludere Leonardo e aggiudicare l’appalto alla seconda classificata. Ma per realizzare la rete serviranno almeno due anni. Gli stessi che sono stati persi per colpa di due Dvd.

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