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Nichi Vendola torna in politica, l'annuncio: «Riprendo la parola, è la fine del mio esilio»

 
Redazione online

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Diffamò Vendola: Vittorio Sgarbi condannato da Cassazione

Il lungo post su Fb dell' ex governatore della Puglia

Venerdì 11 Giugno 2021, 15:13

16:51

BARI - Nell’attesa che la giustizia completi il suo cammino, senza mai sottrarmi al vaglio critico dell’autorità giudiziaria, riprendo la parola, tornando dall’esilio in cui avevo scelto di stare». Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, lasciando intendere un suo ritorno in politica. Vendola è stato condannato in primo grado a 3 anni e mezzo nel processo sul presunto disastro ambientale causato a Taranto dall’ex Ilva. "Sia pure dai margini della scena - spiega - vorrei continuare a offrire un punto di vista che deriva da un’inesausta passione politica».

«Io - spiega Vendola - attendevo dalla Corte di Taranto, dopo 8 anni di processo, di essere restituito a questa storia e all’assoluta correttezza delle mie azioni. Così non è stato. Aspetterò l’esito dell’appello con la stessa convinzione. Ma a differenza degli anni passati non rinuncerò a parlare delle cose che mi stanno più a cuore».
Vendola ritiene «sia urgente elevare il livello del dibattito pubblico alla luce delle lezioni della pandemia, che disvelano la fragilità dell’esistenza umana, ma anche la follia di un modello di sviluppo incentrato sul dominio del profitto e sull'irresponsabilità ambientale, e che ad oggi vedono come effetto dirompente il moltiplicarsi delle disuguaglianze».
L’ex governatore spiega che «la ragione del mio allontanamento dalla scena pubblica è legata al coinvolgimento, per me drammatico e inatteso, nell’inchiesta sull'Ilva. In questi anni ho scelto di difendermi nel processo e non dal processo, rinunciando anche a reagire alla campagna politico-mediatica che si è svolta parallelamente allo stesso». «Penso - conclude - che il trasferimento dei processi dai tribunali ai talk show e la conseguente pressione mediatica nuocciano alla giustizia».

«Io - spiega Vendola - attendevo dalla Corte di Taranto, dopo 8 anni di processo, di essere restituito a questa storia e all’assoluta correttezza delle mie azioni. Così non è stato. Aspetterò l’esito dell’appello con la stessa convinzione. Ma a differenza degli anni passati non rinuncerò a parlare delle cose che mi stanno più a cuore».
Vendola ritiene «sia urgente elevare il livello del dibattito pubblico alla luce delle lezioni della pandemia, che disvelano la fragilità dell’esistenza umana, ma anche la follia di un modello di sviluppo incentrato sul dominio del profitto e sull'irresponsabilità ambientale, e che ad oggi vedono come effetto dirompente il moltiplicarsi delle disuguaglianze».
L’ex governatore spiega che «la ragione del mio allontanamento dalla scena pubblica è legata al coinvolgimento, per me drammatico e inatteso, nell’inchiesta sull'Ilva. In questi anni ho scelto di difendermi nel processo e non dal processo, rinunciando anche a reagire alla campagna politico-mediatica che si è svolta parallelamente allo stesso». "Penso - conclude - che il trasferimento dei processi dai tribunali ai talk show e la conseguente pressione mediatica nuocciano alla giustizia».

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