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Caos InnovaPuglia, c'è l'ipotesi commissario

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Caos InnovaPuglia, c'è l'ipotesi commissario

Nessuno accetta di guidare la centrale unica degli appalti

Giovedì 25 Marzo 2021, 19:38

L’ipotesi più probabile, a questo punto, è un commissariamento. Ma è pure possibile che l’assemblea dei soci, convocata oggi per il rinnovo del consiglio di amministrazione di InnovaPuglia, vada deserta. Nei quattro mesi trascorsi dalle dimissioni del presidente Giuseppe Tiani, la Regione non è riuscita a trovare qualcuno disponibile a guidare la società in-house che gestisce - tra l’altro - la centrale unica degli acquisti e le altre piattaforme informatiche.
Il problema è economico. Per effetto delle norme sul contenimento dei costi (ma anche della scelta di nominare un cda di tre persone), il legale rappresentante di una società che gestisce gare per un miliardo di euro l’anno non può percepire più di 40mila euro l’anno lordi (20mila ciascuno ai due consiglieri). Dopo le dimissioni di Tiani, l’uomo che sussurrava ai pendolini anticovid, il sindacalista della polizia costretto a lasciare a novembre dopo il video in cui magnificava le doti taumaturgiche di un pezzo di latta, il presidente Michele Emiliano ha fatto scouting tra magistrati e avvocati da cui ha ottenuto solo rifiuti. Nel frattempo si è dimessa anche il consigliere Anna Grazia Maraschio, chiamata come tecnico in giunta regionale. Il risultato è stato il blocco delle attività, perché il cda è decaduto.
Emiliano e il capo di gabinetto Claudio Stefanazzi hanno fatto il punto della situazione ieri sera. In mancanza di candidati, la sola possibilità immediata per garantire almeno le emergenze è commissariare InnovaPuglia con l’avvocato Onofrio Sisto, l’unico superstite del cda uscente. Solo stamattina si capirà se la nomina possa andare in porto o meno. L’alternativa, appunto, è arrivare a un rinvio dell’assemblea.

I sindacati della società in-house sono sul piede di guerra: se la Regione non provvederà alla nomina, hanno già annunciato per domani una giornata di sciopero. Fim, Fiom e Uilm rivendicano il lavoro di supporto svolto in questi 10 anni, denunciano la «presunta impossibilità/incapacità del management aziendale di prendere decisioni» (il direttore generale, Alessandro Di Bello, e l’ex direttore affari generali, Onofrio Padovano, sono di nomina politica) e accusano la Regione di «inerzia».
Lo stallo di InnovaPuglia, però, dura da molto tempo. La centrale unica di acquisto della sanità ha infatti accumulato enormi ritardi (lo ha più volte certificato la Corte dei conti), con il caso della gara unica per le mense che per due anni è stata data come «imminente» ed è poi sparita dai radar. Ma sulle nomine al momento la Regione continua a mostrare più di una difficoltà. Anche l’Acquedotto Pugliese, che è la principale impresa pubblica del Mezzogiorno, attende da giugno che venga rinnovato il consiglio di amministrazione con la nomina del nuovo amministratore delegato: anche qui, lo scouting effettuato nell’ultimo mese non ha portato alcun risultato apprezzabile. E così martedì 30 il cda in proroga è chiamato ad approvare 12 gare d’appalto, tra cui quella dei cottimi (la manutenzione delle reti idriche e fognarie) da 240 milioni di euro.

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