Sabato 06 Settembre 2025 | 20:43

Posti letto esauriti, la Regione Puglia ferma i ricoveri in ospedale. 47enne rimandata a casa: salta l'intervento

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

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Fino a Pasqua in ospedale solo le urgenze, salva l’attività ambulatoriale. Oggi riunione con i privati

Mercoledì 17 Marzo 2021, 07:00

20:34

BARI - Il numero dei ricoveri ha nuovamente superato il tetto di sicurezza fissato dal ministero, con le Terapie intensive piene al 34% e i reparti di medicina che toccano quota 42%. Un effetto prevedibile della terza ondata che ha impatti differenziati sul territorio: ancora una volta è Bari a ritrovarsi nel pieno della crisi, con gli ospedali pieni e la necessità, ormai da più di una settimana, di disporre ricoveri anche in altre province. E così, per la terza volta in 12 mesi, la Regione blocca i ricoveri non urgenti. Stavolta lo stop durerà fino a dopo Pasqua e non riguarderà l’attività ambulatoriale (compresa l’intra-moenia).

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LA STORIA: PAZIENTE RIMANDATA A CASA - Per la seconda volta in sei mesi ad una 47enne della provincia di Bari è stato rimandato un intervento di rimozione di una cisti ovarica, a causa dell’emergenza Covid. Questa volta, all’indomani della circolare della Regione Puglia che ha disposto la sospensione dei ricoveri non urgenti fino al 6 aprile. Stamattina la 47enne ha scoperto che l’operazione sarebbe saltata quando era già in ospedale: dopo aver avuto un letto e una stanza per il ricovero, il medico le ha detto di tornare a casa.

La signora, che abita in una città a circa 40 chilometri dall’ospedale dove era stato programmato l’intervento, si sarebbe dovuta operare nell’ottobre scorso. L’intervento allora saltò per lavori nella sala operatoria e non fu più programmato perché scoppiò la seconda ondata Covid. Un mese fa le è stata comunicata la nuova data del 18 marzo. Ieri la donna è andata in ospedale per il pre-ricovero, sottoponendosi a tampone, prelievo, elettrocardiogramma, visita cardiologica ed ecografia. Oggi, alle 10, è tornata in ospedale per il ricovero in vista dell’intervento fissato per domani.

«Stamattina ho sentito al telegiornale del blocco dei ricoveri - racconta la donna - ma ho pensato che in caso di sospensione anche del mio, mi avrebbero avvisata di non andare». Quindi si è recata in ospedale. Lì le infermiere le hanno dato una bottiglia contenente una soluzione da bere 24 ore prima dell’operazione, le hanno misurato la pressione e le hanno assegnato una stanza e un letto per il ricovero, facendola attendere momentaneamente in un’altra stanza. «Avevo già iniziato a bere quando, dopo una mezz'oretta, è venuto il medico - racconta ancora - avvisandomi che era appena arrivata la comunicazione dalla Regione sulla sospensione dei ricoveri e che sarei dovuta tornare a casa. Mi hanno assicurato che sarà loro priorità richiamarmi appena possibile, ma chissà quando». 

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