BARI - «Si dica chiaramente che le Regioni, ove dovesse succedere una catastrofe scolastica, non sono responsabili». Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, intervistato da 'La Stampà, parla di «un atteggiamento ipocrita: da un lato si finge con l’opinione pubblica di promuovere la presenza a scuola, poi però si lascia a noi, che ogni giorno ci affannano a fare ordinanze di tutti i tipi, la facoltà di intervenire sulle scuole. Se hanno il coraggio, si devono prendere la responsabilità di gestirle dicendo che i poteri ex articolo 32 della legge sulla riforma sanitaria non possono essere esercitati sulla scuola, che è una funzione nazionale e non regionale. Agisce lo Stato e basta».
Emiliano lamenta poi il fatto che al sud siano arrivati meno vaccini che al nord e al centro: «La cosa grave è che al sud abbiamo un numero di ospedali che sono la metà di quelli del nord e anche molto meno personale sanitario. Ecco, siamo cornuti e mazziati: anziché darci i vaccini in base al numero degli abitanti, ci vengono dati in funzione del numero dei sanitari».
Infine, quanto al Pd, spera che le dimissioni di Zingaretti "siano ritirate» anche se lui «ha fatto benissimo a darle perché ha chiarito a tutti che il segretario del Pd e il Pd stesso non possono essere uno schermo dietro il quale nascondersi per coltivare impropri percorsi personali. Il Pd è qualcosa di più importante».
LE PAROLE DI DECARO - «Con una mano si chiudono le scuole e con l’altra si elimina il divieto di asporto dopo le 18 per certi esercizi commerciali, favorendo così di fatto gli assembramenti nei pressi dei locali che possono essere frequentati anche dai ragazzi. Sinceramente sono preoccupato». Il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, in un’intervista a 'QN' ribadisce le critiche al Dpcm.
«Fortunatamente - osserva - l’asporto dopo le 18 non vale per tutti, ma solo per enoteche ed esercizi di commercio al dettaglio di bevande. Certo è che, con le giornate che si allungano e con l’imminente arrivo della bella stagione, i ragazzi già costretti in casa con la didattica a distanza, non ci penseranno due volte ad affollare i luoghi laddove è consentito». «Qualcuno - spiega - potrebbe adottare l’arma delle ordinanze locali per vietare l’asporto di bevande dopo le 18, soprattutto in quei luoghi dove il contagio preoccupa. Siamo tutti stanchi, la situazione è pesante, ma non possiamo vanificare gli sforzi». «I Comuni non possono permettersi un proprio pool di virologi, per cui dobbiamo fidarci del Cts. Se i medici ci dicono che il contagio viaggia forte tra gli under 19, dobbiamo crederci e agire di conseguenza. Ma resto convinto dell’idea che la scuola resti un luogo sicuro», conclude.