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Lecce, la 29enne uccisa in strada con 20 coltellate. Confessa l'ex compagno napoletano di 39 anni

 
Redazione online

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Il corpo della vittima, Sonia Di Maggio, è stato trovato in una pozza di sangue: al momento dell'aggressione era insieme al nuovo fidanzato

Lunedì 01 Febbraio 2021, 20:12

02 Febbraio 2021, 14:39

LECCE - Avrebbe ammesso le proprie responsabilità Salvatore Carfora, fermato questa mattina ad Otranto per l’omicidio di Sonia Di Maggio, la sua ex fidanzata. Il 39enne è uscito poco fa dalla sede del commissariato di Otranto in una volante seduto accanto a dei poliziotti. Da quanto si apprende si starebbero recando sul luogo dove l’uomo avrebbe detto di essersi disfatto dell’arma del delitto. Poco dopo la sua uscita, nel commissariato sono entrati i genitori di Sonia, arrivati questa mattina in Salento da Rimini. Nessuna parola con i giornalisti che attendevano all’esterno.

L’uomo è stato catturato questa notte a Otranto (Le), vicino alla stazione, si tratta dell'ex compagno della 29enne, di Rimini, uccisa a coltellate nella frazione di Specchia-Gallone, un borgo di Minervino di Lecce, dal giovane con il quale aveva interrotto la relazione. Il presunto responsabile è un 39enne di Torre Annunziata (Na), a giugno era uscito dall'ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa. Aveva ancora gli indumenti e lo zainetto che indossava al momento del delitto, mentre l'arma non è stata ancora trovata. A quanto si apprende da fonti investigative, era da poco uscito dal carcere dove era finito per aver ferito a coltellate un parcheggiatore abusivo durante una lite.

L'uomo, secondo quanto si apprende, svolgeva l’attività di parcheggiatore abusivo, non aveva una dimora fissa. Carfora, inoltre, era già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti che lo avvicinano alla famiglia del clan Gallo-Limelli-Vangoni. E dieci anni fa era stato arrestato per l'accoltellamento di un parcheggiatore abusivo con il quale lavorava a Torre Annunziata.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, ieri sera il 39enne avrebbe aggredito i due fidanzati, cogliendoli di sorpresa alle spalle, mentre camminavano per strada mano nella mano. Probabilmente l’obiettivo era il nuovo fidanzato di Sonia e lei gli avrebbe fatto da scudo per proteggerlo, venendo uccisa. Alcuni passanti che hanno assistito alla scena hanno provato a rianimare Sonia, fino all’arrivo del 118 ma quando i medici sono arrivati la giovane era già morta.

OLTRE 20 COLTELLATE - «Stavamo andando al supermercato io e lei da soli, poi è sbucato lui, l’ha presa dal collo e ha cominciato ad accoltellarla, e ha continuato dandole più di una ventina di coltellate. Lei ha cercato di liberarsi e io nel frattempo stavo cercando aiuto e non c'era nessuno, poi mi sono messo ad urlare ed è arrivato qualcuno. Ma lui era già
scappato e lei stava a terra». E’ il racconto agghiacciante fatto in diretta Tv a Mattino Norba da Francesco Damiano, 29
anni carpentiere, il fidanzato di Sonia Di Maggio, la 29enne uccisa a coltellate ieri sera a Minervino di Lecce, che era con
lei al momento dell’omicidio. 

IL QUESTORE: CONFESSIONE NON PIENA - Salvatore Carfora, fermato questa mattina ad Otranto per l’omicidio di Sonia Di Maggio, la sua ex fidanzata, «non ha fornito una confessione piena, piuttosto una confessione implicita perchè se uno ti porta a recuperare l’arma del delitto è come se avesse confessato». Lo ha detto il questore di Lecce Andrea Valentino, che è nel commissariato di Otranto dove si trova ancora il presunto omicida in attesa di essere portato in carcere.
«Non ha nemmeno dato - ha aggiunto - una spiegazione chiara di quello che ha fatto. La dinamica ci fa propendere per l’idea che fosse lei l’obiettivo, anche per il numero delle coltellate che sono state tutte rivolte nei confronti della donna».
Il questore ha anche precisato che Carfora «appare poco lucido», anche perchè è «un personaggio che già di per sé è poco lucido e dopo una situazione del genere, ovviamente lo è ancora di più». L’uomo ha detto di volere aiutare gli investigatori a recuperare l’arma usata , ma - ha precisato il questore - «un pò perchè poco lucido, un pò perchè la zona è una zona di campagna, non è riuscito più a trovare il posto». Carfora è un senza fissa dimora e negli ultimi tempi dormiva in un dormitorio pubblico presso la stazione di Napoli. 

I FATTI IERI SERA - Tutto si è svolto in via Piave, poco prima delle 20 di ieri, mentre la ragazza stava facendo una passeggiata con il suo nuovo fidanzato, un 29enne carpentiere. Sonia si era trasferita in Salento da pochi mesi, mentre il suo ex sarebbe arrivato direttamente dalla provincia di Napoli per incontrare la sua amata che le aveva voltato le spalle.

Pare che l'uomo sia sbucato all'improvviso, forse alle spalle, aggredendo la coppia che era appena uscita di casa per fare alcuni acquisti in un negozio, come ha riferito la mamma del ragazzo. «Eravamo appena tornati a casa e mancavano alcune cose, così mio figlio è uscito...».

Tutto si è svolto in una manciata di secondi: l'aggressore ha estratto un coltello e ha colpito con fendenti alla cieca, ferendo anche al collo la donna che probabilmente ha fatto da scudo al suo nuovo fidanzato.

Sonia Di Maggio è stramazzata a terra in un lago di sangue, mentre l'ex fidanzato si è allontanato a piedi. A soccorrere la ragazza è stato il suo nuovo compagno che ha telefonato subito alla madre per chiedere aiuto dicendo che Sonia sanguinava, ma la 29enne si è spenta tra le sue braccia e di quelle di alcuni passanti. Per la giovane donna non c'è stato nulla da fare, i sanitari del 118 non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

È caccia dunque all’ex compagno, fuggito a piedi dal luogo della tragedia, che potrebbe avere le ore contate. Secondo quanto si è appreso pare che l'uomo avesse rivolto pesanti minacce alla sua ex: un terribile avvertimento che conferma un delitto premeditato.

Le indagini degli agenti del commissariato di Polizia di Otranto, sono coordinati dalla procura di Lecce. Alle ricerche prendono parte anche gli investigatori della Squadra mobile e i Carabinieri. Tutti sono impegnati in una vera e propria caccia all'uomo.

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