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Senatore Dell'Olio: «Puglia laboratorio per Conte? La regione è una fucina politica»

 
Roberto Calpista

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Roberto Calpista

Senatore Dell'Olio: «Puglia laboratorio per Conte? La regione è una fucina politica»

«In caso di “ter” è ovvio ipotizzare un cambiamento tra i ministri, ma a noi interessano i temi, non i nomi»

Sabato 30 Gennaio 2021, 14:37

Senatore Gianmauro Dell'Olio (M5S), nel corso delle consultazioni con il presidente Mattarella, avete blindato il nome di Giuseppe Conte per un nuovo incarico. Una linea da portare avanti ad ogni costo?
Non si tratta di ostinazione o capriccio. Come M5S riteniamo che il nome di Giuseppe Conte sia l’unico possibile. Uomo dal grande carisma, equilibrio, capacità decisionali e con alto senso della responsabilità politica, è una figura che ha già dimostrato di saper equilibrare posizioni anche del tutto disomogenee tra loro. È il presidente del Consiglio più amato e rispettato dell’ultimo quarto di secolo, ed è l’unico in grado di guidare il Paese in questa fase così delicata e gestire il Recovery.

Per ora c’è il mandato esplorativo al presidente della Camera, Roberto Fico. Che ne pensa?
Ho piena fiducia nelle capacità del Capo dello Stato. Il mandato esplorativo al presidente Fico permetterà di valutare l’effettiva presenza delle condizioni per creare una maggioranza disposta a impegnarsi su temi precisi e a sottoscrivere un patto di leale collaborazione.

Il Pd ha riaperto a Italia viva nella maggioranza. Italia viva sembra possibilista. Senatore parliamoci chiaro, i numeri non ci sono. Quindi o Renzi o morte. I 5Stelle rivedranno il «mai più»?
Non so dire se i numeri ci siano oppure no. Avremo conferma della reale situazione numerica solo quando si riuscirà a formare un nuovo governo. A noi del MoVimento 5 Stelle interessa ragionare sui temi e non sulle persone. Abbiamo bisogno di chi condivida con noi un patto di legislatura per fare l’interesse degli italiani. Già la scorsa settimana si è formato un nuovo gruppo di parlamentari che ha intenzione di dialogare in maniera chiara e leale con l’attuale maggioranza per il bene dell’Italia.


Chiudere a Renzi per aprire ai transfughi di Forza Italia e ai centristi non potrebbe essere controproducente per il futuro del Movimento? Condivide la linea: «basta che non vince Salvini»?
Come dichiarato prima, il M5S si è sempre mosso per l’esclusivo interesse degli italiani e non abbiamo mai anteposto questioni personali ai temi sin da quando siamo entrati in Parlamento. Il dialogo con tutti coloro che intendono condividere temi e soluzioni per il Paese non può che essere uno stimolo per la realizzazione dei tanti progetti ancora in cantiere per far rinascere l’Italia.

Sondaggi alla mano, se Conte potesse gestire un nuovo partito personale, alle prossime elezioni «ruberebbe» voti soprattutto ai 5Stelle. Non rischiate il suicidio politico?
Non sono mai stato innamorato dei sondaggi. Attualmente non esiste un partito di Conte e, se mai si aprisse lo scenario elezioni, si vedrà il da farsi. Non abbiamo mai negato che il MoVimento abbia e stia attraversando delle scosse al proprio interno, e che stia lavorando per ri-organizzarsi, per affrontare le sfide future. Attualmente, è inutile fare pronostici. Occupiamoci del presente.


Lei è pugliese. Tra i «responsabili» molti sono i nomi pugliesi in uscita dal centrodestra. Si mormora che «dietro» ci sia lo stesso Conte, pure pugliese, con un asse che va dal presidente Michele Emiliano ai centristi presenti in giunta regionale e ai «grillini» passati con la maggioranza. La Puglia nuovo laboratorio politico per una primavera poco a sinistra e molto al centro?
Allo stato attuale non ho contezza di pugliesi di centrodestra pronti a voler sostenere il nascente governo. Sulla situazione regionale, posso dire che nessuna decisione è stata ancora presa. L’incarico proposto alla consigliera Rosa Barone deve essere ancora sottoposto alla votazione sulla piattaforma Rousseau. Posso però affermare che la Puglia è sempre stata una fucina di politica: basti pensare a tutti i Ministri e Sottosegretari - provenienti dalla nostra Regione - che si sono avvicendati nel tempo all’interno dei vari Governi.

Se «l’esplorazione» di Fico dovesse raggiungere l’obiettivo, in caso di Conte ter, ritiene che occorra mettere mano pesantemente alla squadra di governo? Bonafede può restare al suo posto?
Nell’ipotesi di un Governo Conte ter, ci sarà una maggioranza diversa che porterà avanti un patto di legislatura chiaro e leale, ed è ovvio ipotizzare che potrà essere rivista la squadra di Governo. Anche in questo caso, però, quello che mi interessa come esponente del M5S sono i temi da portare avanti, e non i nomi.


Se invece un Conte ter non sarà possibile, cosa prevede: il governo Ursula, un nome di peso del Pd o dei 5Stelle, o nuove elezioni?
Non credo agli oroscopi e non mi piacciono le scommesse. Quello che però posso affermare è che nonostante la volontà, pazienza e disponibilità per dare una soluzione a una crisi assurda che abbiamo subito, il M5S non teme il voto.

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