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No a deposito scorie nucleari in Puglia: «Fronte comune con la Basilicata»

 
Redazione online

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Ambiente: sequestrata cava abusiva in parco Alta Murgia

L'assessore regionale Maraschio sta incontrando i sindaci e il presidente del Parco dell’Alta Murgia per definire un percorso condiviso. Lunedì primo incontro con i presidenti Emiliano e Bardì

Sabato 09 Gennaio 2021, 15:41

16:48

BARI - «Come Regione Puglia ci opporremo con tutte le nostre forze alla scelta scellerata di individuare l'Alta Murgia come possibile sito per lo smaltimento di rifiuti nucleari».

Lo sottolinea l’assessora pugliese all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, appoggiando «l'idea del presidente Emiliano di fare fronte comune insieme alla Regione Basilicata, perché si concordi una strategia unitaria e consapevole». In Puglia «in questi giorni ci siamo confrontati e ho ascoltato - spiega - tutte le sacrosante ragioni dei territori che si oppongono a questa scelta e siamo pronti a mettere in campo qualunque azione, politica e legale, a tutela della salute dei cittadini e della bellezza e biodiversità di un Parco Nazionale, che rappresenta uno dei luoghi più singolari del Mediterraneo».

Per definire un percorso condiviso e ribadire il fermo «no" della Puglia al deposito di materiale nucleare nell’area protetta, Maraschio ieri ha incontrato i sindaci di Gravina, Laterza e Altamura e il presidente del Parco dell’Alta Murgia, Francesco Tarantini, continuando oggi con i 13 sindaci del Parco, cioè Altamura, Andria, Bitonto, Cassano Murge, Corato, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Spinazzola, Toritto.

Poi, il fronte comune con la Regione Basilicata: «C'è bisogno in questa nuova battaglia - sottolinea Maraschio - di unità d’intenti e del coinvolgimento di tutta la comunità pugliese e lucana. Per questo già lunedì prossimo ci sarà un primo incontro operativo tra il presidente Emiliano, il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, la sottoscritta e l’assessore all’Ambiente lucano Gianni Rosa, per cominciare a definire insieme alle comunità interessate tutti i rilievi da inviare al Governo nazionale per scongiurare questa possibile scelta dei siti pugliesi e lucani, così come riportato dalla mappa pubblicata nei giorni scorsi dalla Sogin della Cnapi». 

ANCI BASILICATA: «SI' A POSIZIONE UNITARIA» - L’Anci Basilicata «parteciperà con convinzione al lavoro di coordinamento organizzato dal Presidente della Regione per definire una posizione unitaria di tutto il territorio per contrastare qualunque ipotesi di localizzazione in Basilicata e nei territori confinanti con la Puglia di un deposito di rifiuti radioattivi».
E’ uno dei passaggi del documento diffuso dall’Associazione dei Comuni lucani al termine di una riunione del Consiglio direttivo: «A tal proposito - è scritto nel comunicato - l’Anci propone al Presidente Bardi di promuovere un coordinamento dell’azione con la Regione Puglia».

L’Anci, inoltre, «invita tutti i comuni della regione a dichiarare la loro contrarietà alla localizzazione in Basilicata o nei territori confinanti della Puglia di un deposito nazionale di scorie e rifiuti nucleari e radioattivi e i comuni individuati nella Carta nazionale delle aree potenzialmente Idonee (Cnapi) a produrre entro i termini previsti dal procedimento osservazioni in stretto coordinamento con la Regione Basilicata che meritoriamente ha già provveduto ad una prima consultazione dei sindaci dichiarando l’assoluta contrarietà a qualsivoglia deposito di rifiuti radioattivi nella nostra regione. L’Anci Basilicata promuoverà a sua volta un coordinamento dell’azione necessaria con l’Anci Puglia».

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