BARI - A 15 anni dai fatti relativi alla presunta associazione per delinquere capeggiata dall’allora assessore regionale pugliese Alberto Tedesco, la Corte di Appello di Bari ha assolto «per non aver commesso il fatto" Adolfo Schiraldi, uno dei collaboratori della segreteria di Tedesco, e l’ex dirigente della Asl di Lecce Guido Scoditti. I presunti componenti l’associazione per delinquere tra il 2005 e il 2009 - secondo l’accusa - hanno gestito la sanità pugliese, pilotando nomine e truccando appalti.
I giudici del secondo grado, accogliendo l’appello dei difensori, gli avvocati Alessandro Dello Russo e Michele Laforgia (studio Polis) per Schiraldi e Massimo Manfreda per Scoditti, hanno riformato la precedente sentenza del Tribunale di Bari che aveva dichiarato la prescrizione dei reati di associazione per delinquere finalizzata all’orientamento delle nomine dei primari e induzione indebita a dare o promettere utilità, contestati a vario titolo a sei imputati, tra i quali anche Tedesco. L’ex assessore, quando le notizie di stampa rivelarono l’esistenza dell’indagine, nella primavera del 2009, si dimise dall’incarico, fu poi arrestato nel 2013 - alla scadenza del mandato parlamentare di senatore - e dopo la prescrizione in primo grado, nel marzo 2019, non ha impugnato la sentenza. Gli unici ad averla impugnata sono stati Schiraldi e Scoditti, che oggi hanno ottenuto l’assoluzione nel merito.