Donato Pentassuglia, esponente dell’ala modernizzatrice del Pd, lei è stato nominato assessore all’Agricoltura “in anticipo” rispetto ai colleghi della giunta. Ci sono già i primi risultati?
«È un assessorato che va rifondato. Manca molto personale. Ora abbiamo recuperato un rapporto di fiducia interna e nel collegamento con le associazioni agricole e con il partenariato. Ho acquisito un quadro d’insieme sulle azioni da realizzare nei prossimi mesi».
Le priorità?
«Sul Psr il recepimento delle sentenze e lo sblocco dei pagamenti. Poi la lotta alla Xylella, una tragedia che ha colpito paesaggio e produzione pugliese».
Dove è arrivata la peste degli ulivi?
«C’è una pianta malata censita a Polignano, e una tra Polignano e Monopoli. Il lavoro stressante dell’ultimo mese per ampliare il campionamento ci ha fatto verificare che il contagio dalla dorsale che attraversa Ostuni-Cisternino-Villa Castelli è sceso fino al Tarantino, a Crispiano».
Bisogna monitorare il territorio.
«Scopriamo questi alberi malati facendo campionamenti e esami molecolari nei laboratori. Ho chiesto di raddoppiare l’impegno, l’emergenza non ci dà tregua: due laboratori sono stati chiusi per casi presenza di positivi e altri in ossequi alle disposizioni sul distanziamento non possono lavorare a pieno regime».
A Emiliano non ha risparmiato critiche nella passata legislatura. Ora è stata premiata la sua coerenza?
«Il governatore ha avuto rispetto del mio lavoro. Il mio è un mandato fiduciario. Sa che lavoro in assessorato dalla mattina alla sera e dico le cose come sono. Per me vale solo l’interesse generale e la collaborazione istituzionale. Gli sono grato e farò del mio meglio».
Il Pd è l’asse portante della giunta?
«È il partito di maggioranza relativa. Si lavora con il civismo, ma in un periodo di crisi ci vuole il contributo di tutti».
Cosa cambia con i 5s in maggioranza?
«È una procedura di allargamento che sta nei fatti: spero si concretizzi il prima possibile».
Rosa Barone in giunta non userà i toni populisti dei 5 anni precedenti?
«In commissione i 5s hanno votato spesso provvedimenti della maggioranza…. Il male non sta mai da una parte. La demagogia non paga e non attecchisce più nemmeno tra la gente».
Il recovery fund?
«Sarà decisivo. Dopo gli incontri con la Bellanova e con il dirigente capo del ministero ho preparato le schede richieste: sono interventi per infrastrutture indispensabili, sarà essenziale il sistema di riutilizzo della acque reflue, e la rete tra consorzi, Arif e Aqp».
È stato eletto nel 2005, era Vendola. Come è cambiata la politica da allora?
«Purtroppo la politica è ormai molto social e troppo fatta a distanza. Nel primo mandato c’era una assemblea diversa, con contrapposizioni e tanto rispetto. Non ho mai sentito Vendola infierire contro Berlusconi o viceversa. C’era ideologia, ma anche stile. Oggi i toni sono troppo urlato».
Come si relaziona con i cittadini?
«Non ho mai chiuso la mia segreteria a Martina Franca, incontro i cittadini ogni giorno. Per questo sono stato eletto per la quarta volta consecutiva senza né padrini né padroni».
Un politico a cui si ispira?
«Vengo dalla Dc, dopo l’esperienza nei giovani della Balena bianca mi sono dedicato al mio lavoro, come direttore del patronato Inas. Ora sono in aspettativa. La mia prima tessera tra i giovani Dc aveva la foto di Aldo Moro».
I provvedimenti che qualificheranno il suo mandato?
«Mi sono proposto entro dicembre 2021 di aggredire la spesa comunitaria, per portarla ai fasti del passato, di assumere personale con concorso pubblico, e di mettere in campo ogni azione utile sulla promozione delle nostre eccellenze affinché si esalti la filiera della qualità pugliese nella competizione globale».