BARI - Dall’uno vale uno all’uno vale tre. Questo è uno degli algoritmi con cui Michele Emiliano sta provando a trovare la sintesi nella formazione della giunta regionale. Il riferimento è alle tre liste presenti nella coalizione - Italia in Comune, Puglia Verde e Solidale, e Senso Civico - che pur non avendo superato la soglia dello sbarramento hanno raccolto oltre 200mila voti decisivi per l’esito finale. E per questo cercano una legittimazione post voto.
Negli incontri dei giorni scorsi Emiliano ha chiesto a Italia in Comune di fare sintesi con le altre due liste. Come? Proponendo un nome rappresentativo delle tre anime: l’impresa è ardua, ma ci sono stati già punti di contatto tra il partito del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, e l’area vasta della sinistra (nella quale ci sono socialisti, verdi, vendoliani e civiche progressiste). L’indiscrezione di una possibile indicazione vendoliana come assessore di Nico Bavaro (segretario regionale di Sinistra italiana e tra i king maker della ricucitura tra fronte emilianista e mondo progressista) ha allarmato le altre forze fuori dal Consiglio, alla ricerca di una mediazione. Il lavoro diplomatico, infatti, deve puntare su una figura al femminile, contribuendo così a rendere più agevole la composizione di una giunta che rispetti in pieno la parità di genere (cinque-cinque) rivendicata da Emiliano.
Una richiesta di riconoscimento arriva dai dirigenti di Italia in Comune. «La voce dell’entroterra civico pugliese e dei suoi amministratori locali è, principalmente, Italia in comune. Un mancato coinvolgimento del gruppo - spiegano i sindaci di Bitonto e Acquaviva Michele Abbaticchio e Davide Carlucci - che ha raccolto quasi il 4% ponendosi sempre in modo franco e leale, anche nei momenti peggiori, con Emiliano e la sua giunta non sarebbe comprensibile e compreso». I due primi cittadini rivelano poi la linea operativa concordata con Emiliano, una scelta di coinvolgimento «soprattutto alla luce della volontà espressa dal nostro Governatore di coinvolgere nella governance le 3 liste che, insieme, contano più di 200.000 voti ed in cui Itc riveste la seconda posizione». «Non siamo preoccupati - aggiungono - perché Michele ci ha tenuto subito a chiarire l'importanza di quanto abbiamo fatto, ma vorremmo che una riunione di coalizione fosse promossa dal coordinatore regionale affinché ognuno possa far presente la propria legittima posizione. Siamo certi che questo avverrà al più presto».
Abbaticchio e Carlucci, in conclusione, invitano Emiliano a non fare accelerazioni, consolidando invece «le potenzialità che la sintesi fra le forze che più hanno supportato le sue politiche più coraggiose potrebbe sprigionare. La Puglia, con la riconferma del presidente, può e deve proporsi come laboratorio nazionale di innovazione sui temi dell'ambiente, della dignità sociale, dell'eliminazione del divario Nord Sud, e dell'affermazione di una decisa cultura antimafia». La sintesi si realizzerà su un nome. E al momento l’armonia tra i tre contenitori politici rimasti sotto la soglia per accedere ai seggi in Via Gentile è ancora da perfezionare