BARI - «Michele Emiliano mi ha chiamato per ringraziarmi. Secondo lui, fuori dalla Puglia, sono la persona che più di tutte ha smosso l’elettorato e contribuito alla vittoria su Fitto. Non so se sia vero, ma forse un po’ lo è». Sorride Andrea Scanzi, giornalista e saggista, firma di punta del Fatto Quotidiano, entrato a gamba tesa nel dibattito sulle Regionali pugliesi. L’obiettivo: convincere gli elettori pentastellati ad operare il voto disgiunto, sostenendo la candidatura del governatore uscente. Da cui una guerra senza quartiere, a colpi di post e reciproche accuse, con la candidata pentastellata Antonella Laricchia e l’ex ministro Barbara Lezzi.
Scanzi, quanto hanno pesato secondo lei la campagna del Fatto e, in particolare, il suo impegno?
«Se fosse vero un decimo di quello che mi ha detto Emiliano la metterei fra le cose più belle della mia vita. Credo che un po’ sia vero comunque. Io e Travaglio qualcosa abbiamo smosso».
I 5 Stelle pugliesi sostengono che non c’è stato voto disgiunto.
«E infatti non c’è stato proprio il voto al M5S. Gli elettori sono andati oltre puntando al voto utile, cioè convergendo direttamente sul governatore uscente e sul centrosinistra. E infatti Laricchia, data dai sondaggi tra il 18 e il 15% è scesa all’11%. Ho letto che è contenta, buon per lei».
Ma si aspettava una affermazione così larga di Emiliano?
«Ero sicuro del fallimento totale dei renziani. L’ho detto anche a Scalfarotto un mese fa: vedrai il 3% col binocolo. Si è arrabbiato ma non credo di aver sbagliato».
È in arrivo un «tuttavia»...
«Tuttavia pensavo che Fitto vincesse di pochissimo per colpa del M5S. Ma i pugliesi sono stati lucidi».
Da giornalista, alla fine, qual è la notizia?
«La notizia notevole che emerge dalle elezioni in Puglia e Toscana è una sola. Per la prima volta gli elettori di Pd, M5S e sinistra radicale hanno detto ai loro leader: basta guerre, basta liti, ora state insieme».
Impensabile fino a due anni fa. Cosa è successo?
«C’è la percezione netta che a tanti italiani questa destra faccia schifo. Poi c’è il Covid che ha insegnato a Pd e M5S che possono stare insieme. Il governo, un anno fa, era nato con tutto lo scetticismo del mondo anche da parte degli stessi Zingaretti e Di Maio, poi è cambiato tutto e si sono resi conto di assomigliarsi più di quanto credessero. Ora votare Giani ed Emiliano è più tollerabile per i 5 Stelle tranne per chi si ostina in un folle talebanismo, cioè Lezzi e Laricchia».
Però, Scanzi, in Puglia l’identità dei 5S si è fondata, fin da subito, su una opposizione ferma a Emiliano. Con quale faccia la Laricchia avrebbe potuto annunciare la «piroetta» dopo 5 anni di opposizione?
«Cinque anni sono secoli. È cambiato tutto. Con la sua ostinazione Laricchia ha rischiato di consegnare la Puglia a Fitto. E nessuno mi toglie dalla testa che, persa anche la Toscana, il governo avrebbe rischiato di cadere. Per puro gusto di talebanismo».
A Bari è venuto anche Alessandro Di Battista...
«È un amico, gli voglio bene ma serenamente dico che ha fatto una enorme cazzata a venire a Bari per sostenere la Laricchia».
La guerra social fra lei e la consigliera va avanti da giorni. Proviamo a tendere un ramoscello d’ulivo?
«Il mio giudizio resta quello. Chi pensa, come ho sentito, che Emiliano e Fitto siano la stessa cosa è e resta di una ignoranza politica clamorosa. Ma non la nominerò più a meno che non si ravveda e non capisca che il futuro del M5S è nel dialogo non tanto col Pd ma col centrosinistra».
Crede che il M5S sia in realtà una forza progressista?
«Come dice Bersani sono espressione del radicalismo civico. Poi dentro ci sono componenti di sinistra e di destra, come la Lezzi, che infatti stava molto meglio con Salvini. Ma la maggior parte dei loro temi guardano al mondo progressista. Per questo dovrebbero fare ciò che chiedono Conte e la base, non più talebana: dialogare, senza snaturarsi, con il Pd e la sinistra radicale».
Chiudiamo su Renzi. Che può fare ora?
«Smettere. Non ha più né elettori né incidenza. L’ho visto esultare dopo il voto, mi ha fatto tenerezza. Nella mia e sua Toscana non ha raggiunto il 5% quando tutti, anche gli esponenti dem, pensavano arrivasse al 10. È scomparso nella totale irrilevanza»

Andrea Scanzi
Il giornalista, firma di punta del Fatto Quotidiano: «Il talebanismo di Lezzi e Laricchia non serve a nulla. Dibba? ha sbagliato a venire a Bari»
Venerdì 25 Settembre 2020, 15:06