LECCE - C’è l’ufficialità dell’ingaggio dell’esterno basso Leonard Zuta da parte del Lecce. Il 28enne calciatore macedone, nato a Goteborg, ha firmato un contratto biennale con opzione per una ulteriore stagione. Il club salentino lo ha prelevato dall’Hacken, la compagine svedese con la quale ha iniziato la carriera ed alla quale era tornato nel giugno scorso dopo la negativa esperienza vissuta in Turchia, nelle file del Konyaspor.
Nell’amichevole disputata sabato contro il Monopoli dal team allenato da Eugenio Corini e pareggiata per 2-2, intanto, si sono mossi bene tre dei cinque volti nuovi portati nel Salento dal responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino: l’attaccante Massimo Coda, che ha segnato la rete del momentaneo 1-0, il centrocampista polacco Marcin Listkowski, che ha firmato il gol del temporaneo 2-1, ed il centrocampista scozzese Liam Henderson, che si è calato subito nei meccanismi di un collettivo con il quale ha lavorato un solo giorno, facendo intuire di potere essere utile alla causa.
«Con Henderson ho giocato nel Bari, da gennaio a giugno, nel 2018 - racconta l’ex terzino sinistro Archimede Morleo, di Erchie, emerso nella Primavera del Lecce, per poi consacrarsi nel Bologna, con la cui casacca ha militato per tante stagioni in serie A, che ha da poco appeso le scarpe al chiodo - Lo scozzese era alla sua prima esperienza in Italia ed aveva 22 anni, ma ha dimostrato in breve tempo di avere grande personalità e tanta intraprendenza. In campo, non si tirava mai indietro e era molto deciso sul piano agonistico. Sotto quest’ultimo profilo, il classico prodotto del calcio anglosassone. Nei mesi trascorsi insieme in biancorosso, ha messo in evidenza tanta gamba, pur senza essere velocissimo, e buona tecnica. Ha le doti per disimpegnarsi sia da mezzala che da centrale. In zona tiro non ci pensa due volte a provare la conclusione e vede la porta. In seguito, l’ho visto all’opera in televisione, in B, con l’Hellas Verona, e mi ha sempre fatto una positiva impressione. L’ho un po’ perso di vista nella passata annata. Penso che il Lecce abbia fatto un acquisto azzeccato».
L’ex calciatore brindisino ha apprezzato Henderson anche per la maniera di relazionarsi nello spogliatoio: «È stato sempre rispettoso ed integrato, nonostante all’epoca non conoscesse bene l’italiano. Ma lo stava studiando. Per molti aspetti, sul terreno di gioco, a dispetto della sua giovane età, sembrava un veterano».
Morleo è stato compagno di squadra anche di Massimo Coda, nel Bologna, in A, nel 2011/2012, per tutta la preparazione e sino a gennaio, prima della cessione dell’attaccante al Siracusa: «Aveva 23 anni e veniva dalla C1, non era ancora pronto per il palcoscenico più importante, ma si capiva che avesse numeri di prim’ordine. Il tempo gli ha dato ragione, in quanto si è regalato delle belle soddisfazioni. In B è un attaccante di assoluto valore, uno di quelli che fanno la differenza nelle compagini che ambiscono alla promozione».
L’uomo-mercato del Lecce è quel Pantaleo Corvino che Morleo ha avuto come direttore sportivo quando faceva parte della Primavera giallorossa e poi nel Bologna. «Non devo certo scoprirlo io - sottolinea - Nel suo lavoro è navigato, conosce come pochi il mondo del calcio e le sue dinamiche. Ovunque abbia lavorato ha fatto bene. Per la società salentina è un valore aggiunto, un tassello in più grazie al quale puntare all’immediato ritorno in massima serie, come del resto l’allenatore Corini, che non conosco personalmente, ma fa esprimere bene le proprie formazioni».
DAVIDE LATTANZI
---------------------
BARI - Essere la più forte di sette incredibili sorelle. Ecco la missione del Bari, chiamato a primeggiare in un girone C di Lega Pro probabilmente più competitivo e di certo più prestigioso dell’intera serie B. Bari, Palermo, Catania, Ternana, Catanzaro, Avellino e Foggia vantano un passato a dir poco illustre. Ora, con ogni probabilità, si ritrovano a lottare insieme per quel solo posto che garantisce il salto in cadetteria senza passare dai playoff. A due settimane dall’inizio del torneo, scopriamo che cosa attende i biancorosso.
Dalla loro, i Galletti chiederanno al neo tecnico Gaetano Auteri quella conoscenza del girone che forse solo lui possiede, nonché una precisa identità di gioco, esaltata ancora da elementi di lusso per la C. In attesa di completare a dovere l’organico, l’auspicio è che il bomber Antenucci confermi le 21 reti della scorsa annata: insieme a lui le certezze dovrebbero venire da una difesa esperta supportata da Frattali, Sabbione, Di Cesare e Perrotta, nonchè da un attacco che, aspettando il ritorno di Simeri, cercherà il rilancio di D’Ursi e poggerà sull’estro del neo acquisto Marras.
Tra le rivali, doveroso partire dalla compagine più blasonata: il Palermo che, proprio come era accaduto al Bari, si ripresenta nel professionismo dopo un solo anno in serie D, vissuto a causa del fallimento. I rosanero si sono affidati ad un allenatore collaudato come Roberto Boscaglia, autentico guru del calcio siciliano. La classe dell’intramontabile argentino Mario Santana (38 anni), la velocità dell’ex biancorosso Roberto Floriano ed il fiuto di un centravanti scaltro come Andrea Saraniti costituiscono le doti che spiccano in un interessante mix tra giovani e senatori. L’altra nobile decaduta in terra sicula è il Catania che, dopo aver evitato il crack sul filo di lana, riparte con una nuova proprietà ed il sogno dell’ingresso nel club dell’imprenditore americano (ex Bologna e Venezia) Joe Tacopina. Gli etnei hanno affidato all’ex trainer del Potenza, Giuseppe Raffaele, gran parte dell’organico della scorsa stagione. Il regista Biagianti, il fantasista Mazzarani, il portiere Jacopo Furlan rappresentano una base solida, impreziosita dal ritorno dell’argentino Mariano Izco, trascinatore rossoazzurro ai tempi delle ultime apparizioni in serie A.
Non ha mollato nemmeno la Ternana che, consegnata a Cristiano Lucarelli, si ripresenta con la sua colonia di ex Galletti (Defendi, Suagher, Sini, Diakitè, Federico Furlan, Partipilo, Boateng, Vantaggiato), ma anche con certezze quali il regista Proietti e il centravanti Ferrante. In quanto a prestigio, merita attenzione l’Avellino, altra compagine fresca di cambio di proprietà. Gli irpini hanno scelto Pietro Braglia, uno degli allenatori più vincenti in C, e stanno componendo un mosaico di categoria con qualche guizzo come ad esempio il centravanti (anche lui ex Bari) Riccardo Maniero. Riparte forse a fari spenti il Catanzaro, con il salentino Antonio Calabro in panchina, l’autore del miracolo Francavilla, condotto dall’Eccellenza in Lega Pro. Forse proprio i biancorossi priveranno i calabresi di colonne quali il difensore Celiento ed il centrocampista De Risio, ma la rosa resta di tutto rispetto, con l’attacco poggiato sui temibili Di Piazza e Kanoutè.
Il Foggia, infine. I dauni, attendendo l’ufficialità del ripescaggio, sono ancora un’incognita. Ma portano un nome pesante e rappresentano un derby che, data l’accesa rivalità, per il Bari sarà pur sempre un ostacolo. Esattamente come accadrà con outsider come Monopoli, Potenza e Francavilla. Incroci pericolosi per i Galletti. Che, malgrado la C forse più complessa di sempre, dovranno a tutti i costi uscire da questo inferno.