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La foggiana Manila Nazzaro «Io, da miss Italia alle tentazioni»

 
Alberto Selvaggi

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Alberto Selvaggi

La foggiana Manila Nazzaro «Io, da miss Italia alle tentazioni»

«A Temptation Island sono rinata con Lorenzo Amoruso»

Lunedì 31 Agosto 2020, 11:58

Così, guardandoti, viene spontaneo chiedersi che cosa si prova nel sentirsi non molto brutta.

«Sarebbe? In che senso?».

Cioè come ci si sente a possedere una bellezza quasi pari alla mia.

«E già, ah ah ah!, e vabbè, mi sa che però con questo scherzo dai un po’ troppo tutto per scontato. Non credere che ogni cosa sia così conseguenziale. Due più due non sempre fa quattro, alcuni magari ci vedono un tre, se non un due e mezzo, per tanti motivi».

Beh, insomma. Sei appena la foggiana Manila Nazzaro, fusione tra proporzione greca e la Madonna scolpita sull’1,80. Hai vinto Miss Italia, con carriera dall’alta moda alla pubblicità, al Bagaglino, ai film, ai programmi televisivi, ultimi dei quali «Temptation Island», «E la chiamano estate».

«E che ne sai tu di come funziona la testa, la percezione di un altro? Nel periodo di Miss Italia, per esempio, 1999, non ero assolutamente consapevole di ciò che soltanto in seguito, con la formazione esistenziale, ho introiettato e imparato a utilizzare. Guardavo le altre concorrenti e vedevo riflesse nel loro aspetto le mie mancanze. Tanto che mi sbalordì la frase che mi rivolse Alberto Sordi mentre sul palco a Salsomaggiore festeggiavo dopo la finale: “Non sei soltanto bellissima, hai una luce negli occhi piena di forza e di significato che pure da vecchia ti resterà”. Soprattutto mi meravigliava il senso di attesa che c’era attorno alla mia persona, la convinzione altrui che qualcosa di rilevante sarebbe arrivato, perfino dopo la mancata vittoria al concorso del ’96. In famiglia, fra gli amici, le amiche con cui giocavo a pallacanestro, gli ex compagni di classe del Volta di Foggia. O mio fratello Giovanni, che lavora come ingegnere a Roma ed è quasi mio vicino di casa».

Erano sicuramente tutti cecati, compresi papà Giammarco, bancario oggi in pensione che ti faceva da manager, e la casalinga mamma Adriana.

«Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia piena di armonia, di affetto, solida. Ancora oggi facciamo la spola tra Foggia e la Capitale e soffriamo perché gli impegni non ci permettono di vederci quanto desideriamo. Mio padre ha messo in campo uno spirito organizzativo straordinario, confermo, senza di lui, senza di loro non sarei qua. E ancora oggi i miei curano l’archivio personale, copertine, programmi tv, spot, articoli e quant’altro. Tuttavia neanche il sostegno che mi attorniava bastava a farmi cambiare: guardavo le mie labbra, gli occhi, punti di forza, e concludevo che mai avrei abbracciato in lacrime con la corona di Miss in testa Sordi ed Enzo Mirigliani. Se vuoi, puoi credere al tuo scetticismo, ma questa è la verità».

Intanto la mia sentenza, profferita all’indomani della glorificazione della tua beltade, s’è avverata. Rimembri?

«Che cosa dovrei rimembrare scusa? Francamente non rimembro niente».

Simile a un prete savio preconizzai che, neoeletta, raggiunta la fama, avresti lasciato immantinente il tuo fidanzato di allora, Claudio, mi pare.

«No, si chiamava Giovanni, frequentava come me medicina e chirurgia a Chieti. E poi non lo lasciai subito bensì dopo uno o due mesi. Ero una ventenne, capirai. E lasciare il fidanzato è un destino comune a tutte le Miss Italia, un classico».

Quel fiume vorticante di stelle ti trascinò via dalla medicina, materia che ami, per un anno in tour, finché la luce s’affievolì per una fase.

«Questo è il mestiere nostro, i riflettori si accendono, dopo si spengono e si riaccendono ancora. Ma adesso devo dire che mi hanno investita con una potenza abbagliante. Sotto taluni aspetti, dato il mio mutato ruolo, le numerose esperienze diversificate, le capacità di gestione che ho sviluppato, anche più della prima stagione giovanile. A 42 anni attraverso il secondo periodo più importante della mia carriera. Amplificato dai social che allora non esistevano».

A ciò va sommato l’interscambio attrattore con il tuo compagno, l’ex calciatore Lorenzo Amoruso, che è poi giusto un dito più alto di me, mi pare.

«Sì, come no, 1,90. Quando andiamo in giro la gente immagina di vedere i giganti, più che due protagonisti di Temptation Island. Ancora oggi ho migliaia di messaggi e di mail ai quali rispondere: siamo subissati».

Perché nel reality di Canale 5 dedicato alle coppie famose pronte a lasciarsi insidiare, che già di suo vanta un gradimento dell’80 per cento, avete ottenuto un’attenzione straordinaria da quattro milioni e mezzo di tifosi scatenati.

«Dal 30 luglio infatti, ultima puntata, la coppia Nazzaro-Amoruso credo prevalga in richieste su Manila, il mio personaggio. Voglio dire che la gente vuole vederci nuovamente insieme più che vedere me da sola».

Lo stesso Amoruso ci ha messo del suo, esprimendo con spontaneità virile, diciamo, il suo carattere e il suo background.

«Lui è un maschio alfa, capa tosta come me, ha vissuto la strada, è di Palese, quartiere marittimo di Bari».

E il mio consulente calcistico Claudio, tifoso ossesso dei biancorossi in cui Lorenzo ha militato come applaudito difensore centrale, mi ha detto che è stato perfino l’unico capitano cattolico dei Rangers di Glasgow, tutti protestanti. Però se mangia cozze, polpi e taratuffi manco lui lo sa.

«Che cosa?! Se mangia il crudo? Ma tu stai scherzando? Lui lo pescava pure e lo vendeva al vicinato, come tanti ragazzini di Bari».

Pescava anche? Sììì, vaài, grandeee! Orgoglio barese! Massimo rispetto e onore. Io pure scrofano a tramoto e sono epatiticamente infettato.

«Ah ah ah!, benissimo, siamo a posto così, complimenti ad ambedue. Ma ovviamente non è stato soltanto il suo essere concreto, quasi rude, a suscitare un simile coinvolgimento negli spettatori. Bensì, sono convinta, la normalità. Il programma, dopo i confronti anche duri, le difficoltà, ha mostrato una coppia con problematiche comuni a tanti, non corna o traumi inconfessabili. Pertanto si sono identificati in noi, hanno sostenuto i nostri sforzi».

Mi chiedo però che cosa gli impipa dei cavoli vostri agli spettatori?

«Ciò che ho detto. Sentirsi uno. Riconoscersi anche nel dolore. Essere dentro alla storia di due persone che vengono da famiglie stabili e che vogliono pertanto rifondarle».

Mi chiedo come fanno a credere a quel che dite urbi et orbi e a quanto fate.

«Credono perché è tutto vero. Altrimenti la recita già ci avrebbe messo tutti quanti fuori gioco, vanificando il programma».

Bah. Sapete di essere per ventiquattr’ore al giorno sotto lo sguardo del pubblico. Siete alterati per forza di cose.

«Ventiquattr’ore da attore non le reggi, ti assicuro. E le telecamere sono ovunque, nascoste su quest’isola della Sardegna, manco sai dove. Fingere è impossibile».

Fatto sta che i segugi di primizie inutili danno la coppia Nazzaro-Amoruso al Grande Fratello Vip, subito subito.

«Lo so, ma ti posso assicurare che non c’è nulla di definito. Ci sono delle telefonate, ma di concordato nulla. Per ora».

E ‘sta storia che Lorenzo ha deciso finalmente di convivere e di riprodursi?

«Io sono già madre, per lui sarebbe una cosa nuova. Ha detto che teme ripercussioni di una nascita nel suo rapporto con i miei due figli forse per paura. Ma se una nuova vita verrà, il destino deciderà per noi».

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