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Fase 3, Fitto all'attacco: «Vale l'ordinanza di Emiliano o quella di Speranza?». Laricchia: «Pasticcio Puglia con Usca»

 
Redazione online

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Raffaele Fitto

Lo ha scritto, in una nota, Raffaele Fitto, candidato del centrodestra alla carica di presidente della Regione Puglia. Critiche anche dalla candidata pentastellata alle regionali

Giovedì 13 Agosto 2020, 15:10

16:41

BARI - «Per chiarezza e non per polemica, chiedo: i pugliesi di ritorno da Grecia, Malta, Spagna e Croazia devono attenersi alle disposizioni previste nell’ordinanza del ministro della Salute Speranza o a quella dell’assessore alla Salute Emiliano?». Lo ha scritto, in una nota, Raffaele Fitto, candidato del centrodestra alla carica di presidente della Regione Puglia.

«Al ritorno - ha aggiunto - devono fare il tampone presso le Asl entro le 48 ore dall’arrivo (così come vuole Speranza, per evitare inutili quarantene) o 72 ore dopo l’arrivo (ordinanza Emiliano riveduta e corretta più volte)? Ed ancora, chiedo: alla riunione straordinaria, indetta ieri dal ministro Boccia con le Regioni (proprio perché queste ultime non andassero in ordine sparso), la Puglia c'era? E se sì perché abbiamo un’ordinanza differente, era così difficile mettersi d’accordo? Sarebbe - ha continuato - troppo pretendere la coerenza dato l’evidente e ondivago stato confusionale, ma almeno la chiarezza ci è dovuta. In tutto questo non dimentichiamo che stiamo parlando di turismo. Al settore - ha concluso Fitto - dovevamo facilitare la ripresa, non complicarla». 

LE CRITICHE DI LARICCHIA (M5S) - «Il pasticcio fatto con le Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale, è l’emblema dell’approssimazione con cui è stata gestita la sanità pugliese in questi anni": lo afferma la candidata del M5S alla presidenza della Regione Puglia, Antonella Laricchia. «Parliamo di squadre per la gestione domiciliare dei pazienti con Covid - spiega - la cui istituzione era stata prevista con il Dpcm del 9 marzo e i cui bandi nelle altre Regioni sono stati pubblicati con le giuste tempistiche, a differenza di quanto accaduto in Puglia dove si è partiti a metà maggio, a causa della disorganizzazione della Regione». «A luglio la Asl di Bari, unica in Puglia - prosegue - ha deciso di sospendere il servizio a partire dal primo agosto e non rinnovare il contratto ai medici. Ieri altro colpo di scena: i medici delle Usca faranno i tamponi a chi rientra da Grecia, Spagna e Malta, come specificato da Emiliano in una circolare esplicativa dell’ordinanza regionale emanata l'11 agosto, e si occuperanno dell’assistenza domiciliare per chi rientra in attesa dell’esito del tampone». «Stessa circolare - sottolinea Laricchia - in cui si dispone che il tampone venga fatto non prima delle 72 ore dal rientro, mentre secondo l'ordinanza del ministro Speranza va fatto entro le 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale». «Anche in questo caso - conclude la chiarezza resta un miraggio. Come avevamo sottolineato, la scelta di sospendere le Usca era completamente priva di logica in questo periodo. Medici riconvocati quindi con procedure d’urgenza per il 14 per riprendere a breve la loro attività». 

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