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Regionali, la Lega attacca: «Un disastro tutto pugliese. Le elezioni saranno annullate»

 
Redazione regionale

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Elezioni

I Dem: non fate ostruzionismo sulla conversione del dl

Domenica 02 Agosto 2020, 12:56

17:36

«Se non lo segue la sua maggioranza, che praticamente ha messo in atto un ammutinamento, come fa Emiliano a ritenere che possano ancora seguirlo la Puglia e i pugliesi?» Dal vicepresidente del Senato Licia Ronzulli arriva l’affondo più pesante nei confronti del Pd e del governatore uscente. «Dopo il teatrino inscenato dalla maggioranza che, abbandonando i lavori dell’ultimo Consiglio ha impedito l’approvazione della modifica alla disciplina elettorale, si è reso necessario un decreto del governo per sanare questo vulnus» rimarca Ronzulli, a dimostrazione che la Puglia, ormai, è «commissariata».

«Puglia commissariata per decreto legge, Emiliano colpevolmente incapace di legiferare in materia elettorale, scenari pericolosi per il voto del 20 settembre in Puglia» sintetizza Rossano Sasso, deputato della Lega e segretario provinciale a Bari del partito, secondo il quale è a rischio « il voto libero dei cittadini pugliesi». «osa accadrebbe - chiede - se il decreto legge con cui di fatto il governo commissaria la regione Puglia non dovesse essere convertito in legge dal Parlamento, prima del 20 settembre? Elezioni rinviate o addirittura, nel peggiore ed antidemocratico dei casi, elezioni annullate - attacca - magari dopo aver visto l'esito negativo delle stesse per il centrosinistra. Siamo dinanzi ad una probabile ferita della democrazia e della Costituzione, ragion per cui lo scenario che si va prospettando in Puglia dovrebbe essere attenzionato dal Quirinale. I pugliesi sappiano che il loro libero voto è a rischio».

Non ci stanno, ovviamente, i parlamentari «emilianisti». «Dopo essere riusciti ad affossare la legge sulla doppia preferenza di genere, ora la Lega si lancia in ridicoli allarmismi - dice il deputato dem Ubaldo Pagano - addirittura paventando il rischio di una deriva autoritaria». I leghisti «hanno sempre osteggiato l’introduzione della doppia preferenza di genere e l’estensione di fondamentali diritti in favore delle donne. Perché invece di queste dichiarazioni imbarazzanti non dicono chiaramente che contribuiranno alla conversione in legge del decreto licenziato dal cdm? Se le opposizioni fossero davvero concordi, il parlamento impieghebbe 10 giorni per concludere l’iter». «Quella presa dal Consiglio dei Ministri è una decisione di portata storica.

Con la nomina del commissario straordinario per dare attuazione alle norme sulla doppia preferenza - aggiunge Assuntela Messina, senatrice Pd - si risolve in positivo una questione che il governo regionale e il Pd hanno sempre ritenuto centrale. Il consolidamento e l’attuazione dei diritti delle donne è per noi una priorità morale, civile e politica. Considerate le sterili polemiche che la destra pugliese sta sollevando nelle ultime ore, il mio e il nostro auspicio è che non si presentino in sede di conversione le migliaia di emendamenti che hanno impedito l’approvazione della legge nel Consiglio regionale pugliese. Su questa battaglia di civiltà è imprescindibile una convergenza che vada oltre l’appartenenza partitica».

«Dopo 5 anni di nulla pneumatico, dopo esser stato responsabile assieme alla sua maggioranza della mancata approvazione della doppia preferenza in Consiglio regionale, Emiliano ha ancora la faccia tosta di prendere in giro i pugliesi con dichiarazioni scandalose» tuonano Mauro D’Attis e Dario Damiani, parlamentari di FI. «Avrebbe potuto far riconvocare l’assise regionale per mettere un punto -in modo democratico- alla questione, così come auspicato e chiesto a gran voce da tutto il centrodestra. Invece, nulla Per fortuna, i pugliesi non hanno l’anello al naso e hanno fotografato con chiarezza la questione. Emiliano non si è smentito nemmeno stavolta e si “rallegra” per essere stato commissariato!». «Dopo 5 anni di imbarazzante inerzia, dedicati solo a se stesso e mai agli interessi dei pugliesi, donne comprese, Emiliano ora ha la sfacciataggine - aggiunge Francesco Paolo Sisto - di rivendicare l'imbarazzante risultato di un decreto legge incostituzionale a cui il Consiglio dei Ministri è stato costretto solo e soltanto per la volontà e la manifesta incapacità del governatore della Puglia. Colpito duramente dalla bocciatura della candidatura orribile di Lopalco, Emiliano ha provato l'ennesimo colpo di mano a poche ore dalla scadenza del tempo utile per indire le votazioni.

Tale arroganza ha avuto un duplice effetto: ha confermato la necessita' della Puglia di liberarsi del re della Xylella e principe della cattiva sanita', e ha generato un figlio mostruoso, un decreto legge che ha violato in modo gravemente plurimo la Carta con la terrificante innovazione del potere esecutivo che scrive le regole elettorali stracciando letteralmente i precetti costituzionali. Prescindendo dal merito, una vergogna nella vergogna», conclude.

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