BARI - Elena Gentile fuori dalla liste del Pd per consiglio regionale nella provincia di Foggia. La decisione arriva dagli organi provinciali del partito: l’ex eurodeputato dem - icona della sinistra pugliese, 78.749 preferenze alle ultime Europee (prima dei non eletti)- non sarà candidata dal suo partito. «Prendo atto - commenta la Gentile - con rammarico di questa decisione, per molti versi incomprensibile. È il risultato di una visione miope delle difficoltà di questo tornante elettorale». La scelta dei dem dauni avrà effetti nella contesa di settembre: «Non farò campagna elettorale. Se un partito non ti vuole, non ci si può esporre. Assicuro il mio voto personale a Emiliano, mantengo i patti che prevedevano altro», chiosa la componente dell’assemblea nazionale.
A che patti si riferisce la Gentile? L’accordo dei partecipanti alle primarie prevedeva che i candidati sconfitti dovessero sostenere il vincitore, e candidarsi nel partito di appartenenza. Nel Foggiano, però, la candidatura dell’esponente cresciuto nel Pci a Cerignola scompaginava il quadro pre-esistente, rendendo imprevedibile la corsa per la rielezione degli uscenti dem, Raffaele Piemontese e Paolo Campo, i due maggiori leader in Capitanata. Da qui la decisione del partito provinciale di validare la proposta del circolo di Cerignola di candidare il consigliere comunale Teresa Ciccolella, escludendo quindi la Gentile. Le liste dem, tuttavia, saranno discusse nella direzione regionale del 3 agosto, sede nella quale il tema sarà trattato con esito imprevedibile.
Il protagonismo femminile in Puglia vive una stagione di grande difficoltà: «La mancata approvazione della doppia preferenza è un brutto colpo. Mi auguro - conclude l’ex eurodeputato - che la sollecitazione di Fitto convinca il presidente Loizzo a riconvocare il consiglio. Sarebbe uno smacco per la cultura di sinistra non portare a segno questo obiettivo. E un decreto legge da Roma sarebbe la fotografia dell’incapacità del centrosinistra pugliese. L’ultimo giorno utile per evitare un’onta è il 5 di agosto».

Sarà l’unica protagonista delle primarie del centrosinistra dello scorso gennaio che non potrà partecipare alle elezioni Regionali di settembre
Giovedì 30 Luglio 2020, 11:41
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