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Puglia, Arpal fa riaprire i bandi per 180 assunzioni a tempo

 
Redazione regionale

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L'Arpal fa riaprire i bandi per 180 assunzioni a tempo

E i precari Arif si ribellano: «Noi merce di scambio»

Giovedì 23 Luglio 2020, 13:40

BARI - Da ieri è possibile inviare le domande per partecipare alle prime tre selezioni dell’Arpal, l’Agenzia regionale per il lavoro. A 24 ore dall’approvazione in Consiglio della norma che dovrebbe congelare fino al 30 settembre le 236 assunzioni interinali, la coincidenza con i tempi di pubblicazione degli avvisi sulla Gazzetta ufficiale suona quasi come una sfida.

Maggioranza e opposizione hanno infatti ritenuto che la gestione delle assunzioni dell’Arpal potesse costituire uno strumento di pressione in vista delle elezioni. Ma l’emendamento dell’ex assessore Leo Di Gioia, che puntava a sospendere tutti i concorsi nelle agenzie, è stato «depotenziato» dal sub-emendamento di Fratelli d’Italia che ha circoscritto lo stop solo al reclutamento di personale interinale. La vicenda, però, non è chiusa, perché è possibile che nel prossimo Consiglio (martedì) possa essere presentata una nuova norma dello stesso tenore.

I bandi pubblicati ieri a firma del commissario straordinario Massimo Cassano riguardano complessivamente 181 posti con contratto a tempo determinato di 24 mesi, di cui 141 di categoria D (per laureati) e 40 di categoria C (per diplomati). Si tratta di personale destinato a rinforzare i servizi dei centri per l’impiego. Le candidature vanno inviate, online, entro il 20 agosto: se le domande supereranno di tre volte il numero dei posti disponibili verrà effettuata una preselezione a quiz, prima delle prove di idoneità e del colloquio. Il procedimento di selezione durerà dunque molti mesi.

Ma le polemiche non si limitano all’Arpal. Un altro emendamento alla legge omnibus, sempre a firma di Di Gioia, ha infatti imposto la stabilizzazione dei precari dell’Arif entro 60 giorni. Un segnale politico, visto che l’Agenzia forestale dovrebbe procedere da almeno un anno in base a quanto disposto dalla legge Madia. Il risultato è l’irritazione del personale che ha proclamato una giornata di sciopero davanti alla sede del Consiglio regionale per martedì prossimo. Un volantino diffuso dai lavoratori parla di «ennesimo deplorevole teatrino alle spalle dei precari Arif», che hanno «avuto l’ennesima dimostrazione di essere diventati solo uno slogan elettorale». I 60 giorni previsti per la stabilizzazione, dicono, sono uno specchietto per le allodole, «sapendo benissimo che l’Arif un direttore (ora) non ce l’ha e lungi da noi conoscere la data del suo insediamento». La designazione a direttore generale di Francesco Ferraro, arrivata la scorsa settimana dalla giunta regionale, deve infatti passare attraverso alcune verifiche burocratiche prima di arrivare al decreto formale di nomina.

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