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Michele De Feudis
08 Luglio 2020
Ore febbrili nelle coalizioni per la definizioni delle liste e per la scelta del fronte in cui accasarsi per la categoria più preziosa in questi frangenti, ovvero quella degli “indecisi”, candidati con cospicui consensi tentati dagli schieramenti come le sirene con Ulisse nel racconto omerico. Se la contesa di settembre tra il presidente uscente Michele Emiliano per il centrosinistra e lo sfidante Raffaele Fitto per il centrodestra finirà al fotofinish per pochi voti (c’è chi ipotizza un distacco risicato come quello tra Vendola e il politico salentino nel 2005), chi detiene qualche migliaio di voti - ma non ha ancora indossato una casacca - è al centro di trattative intense e riservate.
Nel Foggiano non hanno ancora sciolto la riserva i Cera (Udc), l’ex parlamentare Angelo e il figlio Napoleone, consigliere regionale uscente nella maggioranza di centrosinistra. Alle ultime politiche Angelo Cera è stato candidato nel centrodestra, alle Europee hanno sostenuto Forza Italia dove era candidato il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa. E adesso? I due hanno partecipato ad una conferenza stampa di Forza Italia a Bari con Antonio Tajani e nelle prossime ore scioglieranno la riserva. Napoleone è molto legato a Gianni Stea e Massimo Cassano, promotori della lista «I popolari», ma forte è la tentazione di seguire la linea nazionale del partito, che colloca l’Udc con Raffaele Fitto. Stessa situazione complessa riguarda anche l’assessore regionale Totò Ruggeri, tesoriere nazionale dell’Udc, che alcuni descrivono come molto combattuto (gli emilianisti però lo danno saldamente nel centrosinistra).
A Molfetta c’è il caso di Saverio Tammacco, «mister 9000 preferenze» alle ultime regionali nel centrosinistra (non eletto). Tammacco ha un passato (anche) di assessore comunale di Alleanza nazionale, e è stato anche nominato da Emiliano nel cda di Puglia Sviluppo. Dove si candiderà? Doveva correre nella lista «Italia in Comune» ma il partito di Pizzarotti gli ha sbarrato la strada. Da qui si è aperto un dialogo con il centrodestra (un ritorno a casa?).
A Monopoli dopo esser stato molto vicino ad una candidatura nella lista Con (curata dall’avvocato Rocco De Franchi per Emiliano), pare aver scelto il centrodestra - sponda Forza Italia? - Stefano Lacatena, consigliere comunale e da sempre nella maggioranza conservatrice al Comune.
Il centrosinistra, intanto, ha tra i suoi sostenitori il professor Francesco Schittulli, già candidato alle regionali del 2015 contro Emiliano. Il presidente Nazionale della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori spiega così la sua posizione: «Non mi candiderò né saranno in lista i miei figli. Questa politica non mi piacere. Ho ricevuto in questi anni attenzione da Michele Emiliano e ritengo di ricambiarla in questo frangente. Ai miei amici ho dato libertà di scelta, nell’ambito del fronte emilianista». Due candidati vicini a Schittulli potrebbero essere nella lista Con.
Tra i contesi ci sono anche i simboli. Come quello dello «Scudo crociato». Dopo l’endorsement pro Emiliano dei vertici pugliesi della Democrazia cristiana, c’è stato un dietrofront dei vertici nazionali della Balena bianca: la linea è che il simbolo sia nella coalizione di centrodestra.
Poi ci sono i candidati che hanno una coalizione ma non ancora un partito definito in cui candidarsi: è la condizione ibrida in cui si trovano gli esponenti del «fronte dei 108», i dirigenti ex leghisti vicini all’eurodeputato Andrea Caroppo, che hanno tagliato i ponti con il Carroccio dopo l’indicazione di Nuccio Altieri come candidato governatore: tra questi il consigliere comunale di Bari Michele Picaro (ora vicino a Fdi) e l’ex consigliere regionale di Fasano Antonio Scianaro, ma i caroppiani avranno una presenza anche nelle liste salentine (Roy De Santis, vicesindaco di Alezio è in pole). Potrebbe ufficializzare nelle prossime ore la candidatura nella Lega anche l’ex assessore regionale Leo Di Gioia, da tempo in rotta con il governatore Michele Emiliano per la gestione del comparto agricolo.
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