Sabato 06 Settembre 2025 | 12:12

L'intervista al presidente della Figc Gravina: ora le partite col pubblico

 
Fabrizio Nitti

Reporter:

Fabrizio Nitti

L'intervista al presidente della Fgci Gravina: ora le partite col pubblico

Bari ha un progetto stabile. E gli Azzurri torneranno a giocare nel San Nicola ammodernato

Lunedì 29 Giugno 2020, 12:36

Bentornato calcio. Gabriele Gravina, presidente della Figc, quali sensazioni dopo poco più di una settimana dalla ripresa delle partite?

«Sensazioni positive, chi ama il calcio vuole giocare e veder giocare a pallone. Dopo un rodaggio iniziale, il livello delle partite si sta alzando, fra poco torneremo a vedere uno spettacolo straordinario».

Ha mai pensato che non si potesse riprendere?

«Sono un ottimista di natura. Nei giorni in cui la Francia ha decretato lo stop però ho temuto che anche il nostro Governo potesse andare verso quella direzione. Grazie al contributo di tutti non è stato così».

Si è emozionato guardando la prima partita?

«Dopo mesi di dolori e di sofferenza per l’Italia, l’emozione più grande l’ho provata durante il minuto di silenzio in Coppa Italia e nella prima giornata alla ripresa del campionato. Quello che è successo ha scosso nell’intimo tutti gli italiani».

Il pubblico assente è un limite per uno sport come il calcio: margini per la riapertura degli stadi?

«Siamo legati all’andamento dell’epidemia e alle decisioni degli esperti del CTS. Quando ci daranno il via libera ci faremo trovare pronti con una quota percentuale di ingressi che consentirà di assistere all’evento in sicurezza: il pubblico è l’anima di questo sport».

La Federazione ha salvato la stagione in corso, ma come si ripartirà per quella ventura? La data del 12 settembre è praticabile e consentirebbe di mantenere i format tradizionali oppure bisognerà studiare formule nuove?

«Sarà una stagione molto congestionata, ma se si partisse intorno alla metà di settembre non ci sarebbero problemi. Altrimenti ci faremo trovare pronti con soluzioni alternative».

Si riuscirà a disputare l’Europeo itinerante nell’estate del 2021, con Roma tra le città protagoniste?

«Tutta Europa aspetta con ansia di sconfiggere definitivamente il virus. L’Europeo deve essere una festa dello sport e lo sarà».

Un anno di ritardo sarà un vantaggio o uno svantaggio per la nazionale di Mancini?

«Siamo una squadra giovane che ha bisogno di esperienza. Mister Mancini è molto ottimista e la Figc con lui, la qualità e la voglia di affermarsi dei nostri ragazzi faranno il resto».

Il campionato di C è tra quelli più a rischio per i danni economici provocati da pandemia e lockdown: riuscirà a ripartire?

«Per consentire alle società di Lega Pro di limitare i danni, abbiamo agito tempestivamente sia a livello governativo (cassa integrazione e dilazione pagamenti contributi e canoni stadi, ndr) che federale (stanziamento del Fondo Salva Calcio e nuove licenze nazionali, ndr). L’aver poi consentito di disputare il playoff e i playout in Serie C è stato un grande risultato in termini di credibilità per tutto il sistema. Dobbiamo continuare a lavorare così».

Il suo intervento ha salvato in serie C i verdetti del campo evitando decisioni a tavolino. Come è arrivato a tale determinazione nonostante il parere negativo di molti club?

«Ho perseguito l’interesse generale, come il mio ruolo di presidente federale mi impone. Ho ribadito sin dal primo momento che, compatibilmente all’evoluzione della pandemia, doveva essere il merito sportivo a determinare i verdetti del campionato e che l’organo deputato aprendere le decisioni è sempre e solo il Consiglio Federale. Così è stato».

Nel 2018 da presidente della Lega Pro illustrò i motivi, sacrosanti, che impedivano al neonato Bari di De Laurentiis di ripartire dalla serie C: a distanza di due anni come vede il progetto biancorosso?

«Ci sono regole che impedivano che ciò accadesse, le abbiamo solo fatte rispettare. Ma il progetto attuale è ambizioso e ben strutturato. Sono felice che una città come Bari abbia ritrovato finalmente stabilità».

Lo stadio San Nicola sta procedendo alla sostituzione dei seggiolini: con tale intervento potrà tornare teatro delle gare della nazionale che a Bari ha puntualmente registrato il tutto esaurito?

«Bari è una piazza straordinaria, gli Azzurri hanno bisogno di questo entusiasmo per continuare a coltivare un futuro di successi. Una volta completata l’opera di ammodernamento saremo felici di tornare a giocare al San Nicola».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)