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Alla Camera passa l’ipotesi urne aperte il 6 settembre

 
michele de feudis

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michele de feudis

Alla Camera passa   l’ipotesi urne aperte il 6 settembre

Centrodestra, oggi c’è il vertice. La Russa: nessuno meglio di Fitto

Martedì 16 Giugno 2020, 09:52

La data delle elezioni regionali pugliesi a settembre è in ballo come nella performance di una derviscio. Ieri, dopo l’approvazione alla Camera del decreto elezioni (ora passa alla Camera) torna a farsi strada l’ipotesi di avere le urne aperte il 6 settembre, prima domenica utile nella finestra indicata dal governo.

Il vicepresidente della Conferenza delle Regoni, il governatore della Liguria Giovanni Toti, ha riproposto ieri la posizione espressa nei giorni scorsi con il presidente Stefano Bonaccini e con Michele Emiliano: si voti la prima domenica di settembre. «Abbiamo chiesto di votare a fine luglio, oppure la prima settimana di settembre o al massimo la seconda - ha spiegato Toti - per rimandare poi gli alunni in aula senza interrompere di nuovo le lezioni. Per coerenza, comodità e sicurezza, visto che per i seggi in quelle aule passeranno milioni di persone.

Cosa hanno deciso a Roma di fronte a queste nostre richieste? Di votare il 20 settembre o addirittura c’è chi vorrebbe il 27 e di far cominciare le scuole il 14 - ha sottolineato Toti - Ora, tra il 14 e il 20 corrono 6 giorni: due servono per votare, uno per allestire, uno per lo scrutinio, almeno uno per sanificare. Quindi dal 14 le scuole saranno aperte solo due giorni». «Votiamo il 6 settembre, o votiamo il 13 ma evitiamo questo balletto assurdo. Anche se temo che ancora una volta non verrò ascoltato», ha concluso Toti. Nel centrodestra pugliese si registra la presa di posizione di Erio Congedo, coordinatore regionale di Fdi: «La data delle elezioni è ininfluente. Vogliamo che le regionali si possano svolgere in assoluta sicurezza e per questo auspichiamo una intesa tra Minterno e regioni affinché venga ampliato il numero dei seggi per evitare code e si possa votare in almeno due giorni». Votando per le regionali il 6, salterebbe l’election day (con amministratve e referendum) previsto dal governo il 20. Entro sabato arriverà il voto definitivo al Senato.
Bagarre Centrodestra

Restano distanti le posizioni all’interno del fronte die conservatori sulla designazione del candidato governatore. Fdi propone l’eurodeputato Raffaele Fitto, la Lega si oppone chiedendo rinnovamento. Oggi ci potrebbe essere un nuovo vertice (in serata erano in corso i contati tra i leader, Salvini sarà infatti a Roma). Sull’indicazione dell’anti-Emiliano è tornato il senatore Ignazio La Russa, presente per Fdi al tavolo nazionale insieme a Giorgia Meloni: «Il nostro partito non è disponibile a cambiare il candidato indicato in Puglia. Nessuno ha riscontri e consensi come Raffaele Fitto. Altrove si possono cambiare le indicazioni, con l’intesa di tutti. Non in Puglia e nelle Marche, dove con Fitto e Acquaroli abbiamo proposto alla coalizione i candidati più forti. Non ci sono motivi per non sostenerli”. Se per la sfida pugliese i sondaggi hanno fotografato il vantaggio ampio che avrebbe Fitto (rispetto ai nomi suggeriti dalla Lega, Nuccio Altieri e Francesco Giorgino) su Emiliano, in Campania la coalizione è in alto mare: Fi propone l’ex governatore Stefano Caldoro, la Lega rilancia con l’armatore Guido Grimaldi o con l’ex presidente di Confindustria Antonio D’Amato. Per giungere ad un accordo globale, potrebbero entrare in ballo anche le assegnazioni dei candidati sindaci nelle prossime tornate.

I primi candidati di Forza Italia

Oltre agli uscenti Domenico Damascelli, Giandiego Gatta e Francesca Franzoso - è stato chiesto anche a Nino Marmo di ricandidarsi -, il partito berlusconiano si prepara a presentare liste competitive: a Bari ci saranno Gigi Loperfido, Giuseppe Carrieri, nel Brindisino ci sarà l’ex parlamentare Luciano Sardelli, a Taranto l’ex assessore Umberto Ingrosso.

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