«Come una palla di bowling il Tar sta travolgendo tutte le misure d’investimento della Regione Puglia che come birilli vengono giù ad uno ad uno stravolgendo la vita degli agricoltori pugliesi. Quello che è più grave è che questa volta, dopo la misura 4.1A ad essere stravolta è la misura 6.1 che riguarda i giovani agricoltori, 5.000 domande di under 40enni che avevano deciso di rimanere in Puglia e avviare nuove imprese agricole e che ora non avranno neppure una risposta né alla domanda, ma soprattutto al loro futuro». Lo dichiara l’europarlamentare Raffaele Fitto, commentando la notizia del ricorso che il Tar Puglia ha accolto contro la graduatoria Psr Puglia relativa al sostegno agli investimenti di giovani imprenditori agricoli. «Incredibile - prosegue - il mondo agricolo pugliese totalmente calpestato da una folle gestione politico-amministrativa: dagli anziani ai giovani, dai piccoli proprietari alle aziende agricole. In un solo mese Emiliano colleziona tre disastri amministrativi, un record senza precedenti, che per l’agricoltura pugliese sono tre mazzate: le graduatorie non sono meri elenchi che vengono stracciati dal Tribunale amministrativo in faccia a chi è colpevole di non aver neppure saputo costruire bandi per usufruire degli aiuti europei».
Il M5S si «chiede quanto ancora dovremo aspettare prima che il presidente Emiliano e la sua giunta si assumano le proprie responsabilità in conseguenza dei clamorosi errori compiuti nella gestione del PSR 2014-2020 e certificati, ancora una volta, dal Tar di Bari». E’ il commento dei sette consiglieri regionali pentastellati alla decisione del Tar di accogliere il ricorso di un’azienda contro la graduatoria per il bando della sottomisura 6.1 del Psr Puglia. «Dopo le diverse sentenze - prosegue il M5S - con le quali i giudici amministrativi baresi, pronunciandosi sulla importante misura 4.1.A del Psr, hanno annullato la relativa graduatoria, con la sentenza pubblicata il 10 giugno scorso lo stesso Tar bacchetta la Regione anche in relazione alla misura 6.1 del PSR, e cioè lo strumento di finanziamento e di aiuto all’avviamento di imprese per i giovani agricoltori (dai 18 ai 40 anni). Ben 5000 giovani che attendevano risorse per il primo insediamento dovranno aspettare la nuova istruttoria e poi la conseguente graduatoria, nell’auspicio che la Regione riesca entro la fine del mandato a concludere il programma. Circa 120 milioni di euro a rischio che si aggiungono ai 500 milioni per la misura 4.1.a. 620 milioni che potrebbero sfumare degli errori nella predisposizione dei bandi».
«L'ennesima bocciatura del Tar al Psr suona il gong del game over per la Giunta Emiliano: è la seconda sentenza nel giro di pochi giorni che certifica l'inefficienza e l’incapacità programmatoria di questo governo regionale». Lo dichiarano il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Nino Marmo, il vicepresidente del Consiglio regionale Giandiego Gatta, e i consiglieri regionali Aldo Aloisi, Domenico Damascelli e Francesca Franzoso.
«Prima è stato azzerato dai giudici amministrativi il bando della misura 4.1A del Psr - proseguono - ed oggi questa, la misura 6.1 sugli incentivi per consentire ai giovani di avviare nuove imprese agricole. Errori su errori».
Anche il gruppo di Fratelli d’Italia critica il governo Emiliano: «La sentenza della terza sezione del Tar Puglia - dicono i consiglieri regionali di Fdi - era da mesi largamente annunciata, per gli addetti ai lavori, alla luce delle anomalie registrate fin dalle primissime battute e della possibilità acclarata di alterare il principale parametro per ottenere il finanziamento. Ma l’attuale assessore al ramo, cioè il presidente Michele Emiliano nei suoi esigui ritagli di tempo, non se ne è mai preoccupato, perché ormai consapevole del disastro provocato dalla sua improvvisazione e dalla manifesta incapacità di una qualunque programmazione e gestione che vada oltre semplici slogan e spot, che hanno avuto effetti devastanti sul comparto agricolo e sul principale, fondamentale strumento di indirizzo, ridotto a carta straccia».