In una circolare interna, indirizzata a tutti i direttori generali e sanitari di Asl e ospedali, firmata dal direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro, e dal coordinatore della task force scientifica, Pierluigi Lopalco, la Regione Puglia ha ribadito le disposizioni relative all’esecuzione dei tamponi per rilevare il contagio da Coronavirus, individuando le categorie alle quali va effettuato: caso clinico sospetto sintomatico o paucisintomatico e tutti i suoi contatti a rischio, cioè familiari, ospedalieri-assistenziali e/o comunitari sintomatici o paucisintomatici. Rientrano tra le categorie che hanno priorità di esecuzione gli operatori sanitari esposti a maggior rischio; gli operatori dei servizi pubblici essenziali non sanitari sintomatici; e gli operatori, anche asintomatici, delle Rsa e altre strutture residenziali per anziani, solo dietro indicazione del dipartimento di prevenzione se è stato accertato un focolaio. Per quanto riguarda i test rapidi e quelli sierologici che utilizzano altre metodologie, Lopalco e Montanato sottolineano che «risultano importanti per la ricerca e valutazione epidemiologica della circolazione virale», mentre non sono ritenuti attendibili per la diagnostica.
SINDACATI FOGGIA CHIEDONO TAMPONI IN CASE DI RIPOSO - «I dati sui contagi nella casa di riposo per anziani «Sacro Cuore» di Torremaggiore (Foggia) sono l'ennesima dimostrazione che la situazione è seria e che i controlli con i tamponi COVID-19 vanno effettuati a tappeto in tutte le case di cura e di riposo della Capitanata, a tutela dell’utenza e degli operatori lì lavorano e che rischiano di essere a loro volta soggetti involontari di ulteriore diffusione del contagio». È quanto chiedono al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, Maurizio Carmeno, Carla Costantino e Gianni Ricci, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Foggia.
Secondo i tre rappresentanti delle sigle sindacali è mancata una regia la livello provinciale. «La Asl - spiegano Carmeno, Costantino e Ricci - procede ad un piano di riorganizzazione delle strutture sanitarie senza un confronto con le organizzazioni sindacali mentre è in discussione la salute dei lavoratori». I sindaci, invece - segnalano i tre segretari generali - sono alle prese con criteri farraginosi e problematiche amministrative. «Auspichiamo che si proceda immediatamente ad effettuare i tamponi nelle strutture sanitarie, in modo da definire una mappatura il più possibile dettagliata e, eventualmente, ridefinire le misure restrittive e di contenimento nei comuni e nei territori limitrofi», concludono.