Il Governo ha deciso di chiudere le scuole sino al 15 marzo. Lo ha deciso l'Esecutivo riunito a Palazzo Chigi. Il provvedimento riguarda scuole di ogni ordine e grado e Università. La decisione sarà formalizzata con un decreto legge in vigore da oggi e la misura decorrerà da domani, giovedì 5 marzo. Allo studio anche misure di carattere sociale per andare incontro alle famiglie.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA: OK A SCUOLE CHIUSE? FINALMENTE CI HANNO ASCOLTATI - «Finalmente il governo ha deciso, lo avevamo chiesto con forza anche dalla Puglia. Le scuole e le università resteranno chiuse fino a domenica 15 marzo». Lo scrive il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla sua pagina facebook. Questa mattina, Emiliano aveva invitato tutte le famiglie pugliesi a non mandare a scuola i propri figli in attesa di una decisione del governo nazionale. Ieri sera aveva firmato un’ordinanza per attivare la didattica a distanza, motivando la scelta come necessaria a tutelare la salite collettiva. «Ringrazio il presidente del consiglio Giuseppe Conte e il governo per questa decisione», conclude Emiliano.
CONFERENZA STAMPA DI EMILIANO IN MATTINATA - «Invito le famiglie a non mandare a scuola i propri figli. La mia ordinanza consentirà alle famiglie di non mandare a scuola i propri figli ma soprattutto consentirà di tutelare anche gli insegnanti. Da oggi la Regione Puglia invita tutte le famiglie pugliesi e tutti gli studenti a non frequentare luoghi scolastici a tutela della propria salute». Lo ha detto il Governatore Michele Emiliano nel corso di una conferenza stampa oggi per illustrare il contenuto della sua ordinanza.
Il Governatore ha spiegato che non poteva emettere una ordinanza di chiusura delle scuole perché sarebbe stata impugnata come accaduto nelle Marche. Allora ha fatto un altro tipo di ordinanza. «La didattica - ha detto - è meno importante della salute degli alunni e della salute pubblica. Non lo dico io ma la Costituzione».
«Ho le fotografie di alcune classi dove sono stipati in tantissimi e quindi la distanza non si può tenere. A maggior ragione gli studenti hanno diritto di essere assenti durante questo periodo, 15 giorni, verificheremo se servirà prorogarlo. L’ordinanza non contiene nulla di straordinario. È tutto nel principio di precauzione».
IL GOVERNO NON MI HA DETTO DI NON FARLA - «Le scuole quindi non sono chiuse. Tutto il personale scolastico deve far riferimento per le misure di salvaguardia al suo datore di lavoro, che è il governo stesso. Le pressioni che il governo sta ricevendo per chiudere le scuole sono fortissime. Il provvedimento che ho emesso è stato mandato preventivamente a Conte, al ministro della Sanità e al ministro Boccia per avere il loro punto di vista, pur non essendo tenuto, e nessuno mi ha detto di non farla».
LA ZONA ROSSA NEL FOGGIANO - Sul fronte della situazione dei contagi in Puglia, che sinora registra 9 casi tra cui un deceduto nel Foggiano, Emiliano ha parlato di “preoccupazione” per quanto avvenuto nel Nord della Puglia, dove ci potrebbero essere rischi. Il riferimento è a quanto avvenuto con l’uomo deceduto lunedì sera, per patologie preesistenti ma con un tampone positivo: «A Foggia il corpo del 74enne morto è stato rilasciato per i funerali prima di avere l’esito del tampone. A fronte di un errore catastrofico del medico legale, per un motivo veramente inspiegabile, si è determinato un rischio di possibili contagi veramente diffusivi. Servono provvedimenti molto intensi che non voglio preannunciare perché sono di competenza del presidente del Consiglio».
Emiliano, quindi, ha in sostanza detto che c’è un rischio in provincia di Foggia, che parte da San Marco in Lamis (dove si è svolto il funerale) e riguarda tutta la zona, dove sono in corso verifiche sanitarie su tutte le persone che hanno partecipato al funerale del 74enne per il rischio che ci sia un nuovo focolaio di contagi. Per questo ha chiesto al prefetto di imporre la chiusura di San Marco in Lamis e dei paesi vicini (oggi il sindaco di San Marco in Lamis e di San Nicandro Garganico hanno chiuso le scuole)
Tornando all’ordinanza, l'obiettivo del Governatore è indurre Conte a chiudere le scuole anche in Puglia. «Io non ho intenzione di sfidare il governo, voglio collaborare - ha aggiunto - ma questa ordinanza è stato il massimo che potevo fare rimanendo nella legalità».
STUDENTI CRITICANO ORDINANZA EMILIANO - «Serve responsabilità e lottare contro la psicosi collettiva, oltre che contro la triste epidemia». Gli studenti di Unione degli studenti (Uds) e Rete della Conoscenza criticano l’ordinanza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che invita gli studenti a non andare a scuola e ad attivare la didattica a distanza per affrontare l’emergenza coronavirus.
«La diffusione del virus anche in Puglia - sostengono Davide Lavermicocca dell’Unione degli Studenti Puglia e Vittorio Ventura della Rete della Conoscenza Puglia - preoccupa tutti e tutte noi e ci auguriamo che nel minor tempo possibile si metta fine a questo dramma economico-psicologico-sanitario-sociale ma mai ci saremmo aspettati dal presidente Emiliano un invito ed un’ordinanza di questo tipo». Secondo le due associazioni, "scontiamo non tanto la pericolosità di questo virus quanto l'assenza degli anticorpi necessari in un sistema sanitario nazionale messo al collasso da decenni di privatizzazioni e tagli».
Per Uds e Rete della conoscenza «le istituzioni - e la politica - sono sempre chiamate ad assumere una funzione pedagogica in virtù del ruolo di responsabilità che ricoprono: legittimare istituzionalmente le preoccupazioni e le paure che ognuno cova nell’affrontare questa crisi è pericoloso ed alimenta la psicosi collettiva già in corso e che ognuno di noi deve impegnarsi a far rientrare. Scelte di questo tipo o riguardano misure collettive oppure sono pericolose. Non si può scaricare sui singoli cittadini scelte di interesse pubblico che necessitano di strumenti scientifici e medici per essere assunte»