BARI - I commissari della Banca Popolare di Bari «hanno formalizzato che non vi è alcun problema per chi ha investito in obbligazioni e hanno espresso la volontà di trovare forme di sollievo per i risparmiatori che hanno investito in azioni». Lo rende noto Adiconsum, con riferimento ad un incontro che si è tenuto ieri a Bari tra le associazioni dei consumatori e i commissari che dal 13 dicembre scorso gestiscono l’istituto di credito barese.
«I commissari - spiega Adiconsum - hanno ribadito l'importanza della definizione in tempi stretti di un adeguato piano industriale che ipotizzi anche la trasformazione in SPA della banca, da cui ne discenda l’accordo con Medio Credito Centrale e il Fondo Interbancario Tutela Depositi per le indispensabili iniezioni di capitale (circa 1,4 mld di euro)». L'associazione dei consumatori ha espresso ai commissari «la necessità della definizione di un piano industriale condiviso con le parti sociali, andando oltre chi ostacola anche dall’interno il risanamento della banca» ribadendo «come il recupero reputazionale e di fiducia della banca, siano le condizioni necessarie per poter essere veramente banca del territorio»
ESPOSTO A BANKITALIA - Un esposto a Banca d’Italia è stato presentato, tramite l’associazione Konsumer Italia, da quattro risparmiatori della Banca Popolare di Bari che «da 90 giorni attendono la consegna dei documenti che hanno richiesto senza che da parte della banca sia pervenuta alcuna risposta». Lo rende noto l’avvocato Massimo Melpignano che assiste i risparmiatori, responsabile nazionale Banca e Finanza di Konsumer Italia.
«Già nel novembre 2019, prima del commissariamento» c'era stato «un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Bari - spiega l’avvocato Melpignano - sul ricorso di un associato di Konsumer Italia, che aveva inutilmente da mesi richiesto alla Banca Popolare di Bari di entrare in possesso dei documenti relativi alle operazioni di investimento effettuato. Anche dopo il commissariamento (del 13 dicembre 2019, ndr), la Banca Popolare di Bari continua in questo comportamento ostativo e che lede il diritto degli azionisti e degli obbligazionisti di fare chiarezza su quanto accaduto».