Domenica 07 Settembre 2025 | 09:40

Primarie, Emiliano: «Mai più con i renziani»

 
Michele De Feudis

Reporter:

Michele De Feudis

Il presidente Emiliano«Alla mia giunta do 7+»

Il governatore: chi vuole boicottare i gazebo sta ottenendo l'effetto contrario

Sabato 11 Gennaio 2020, 08:56

13:23

Governatore Michele Emiliano, siamo a poche ore dal voto delle primarie. Quanto ha pesato il tentativo di boicottaggio di una parte della coalizione?
Sono un appuntamento fondante della sinistra. Qualcuno ha provato a delegittimarle, ma noi abbiamo fatto bene a farle a gennaio. Gli attacchi alla consultazione sono stati utili: se qualcuno voleva bloccarle, faceva meglio a stare zitto.

Nessun danno quindi?
Hanno provocato un popolo intero e così si sono motivati in tanti per andare a votare. Gli argomenti che utilizzano i detrattori non stanno in piedi. Alcuni di quelli che sono perplessi o invitano a non andare a votare hanno partecipato alle primarie. Come spiegano le differenze tra le loro primarie e queste? L’alternativa è dare il pallino della Puglia a Salvini, Meloni e Berlusconi.

La posizione di Vendola?
E’ diversa da quella della Bellanova e di Stefano che hanno chiesto di annullare le primarie. Insomma vogliono che il centrosinistra si liberi di me. Aspettano una disgrazia? Nichi invece è amareggiato ma ha fatto una analisi che in modo embrionale mi sembra costruttiva. Sarà fuori Italia, ma la sua sintesi è «meglio Emiliano della destra di Dracula». Mi accontento. Nichi lo conosco bene, il suo partito è dentro il percorso.

Con i renziani come andrà a finire?
I renziani non potranno far parte della coalizione. Hanno perso le primarie, perché non hanno partecipato. Sono fuori dall’alleanza. Se vinco le primarie con loro non dialogherò fino alla fine delle elezioni. Ho visto un rancore personale. È meglio anche per me non averli vicino. Sono personalità molto aggressive, non c’è desiderio di dialogo.

La corsa per le primarie si è sovrapposta alla fase più intensa del governo regione con i dossier Ilva, Tap… Che riscontro ha avuto dal giro dei territori?
Vedo tantissimo entusiasmo, tanta coscienza della fatica che si fa nel governare temi complessi, grande rispetto perché tutti hanno capito che abbiamo difeso la Puglia. Il fatto che fossi stato designato dalle primarie, e non da una segretaria, mi ha consentito di difendere la Puglia nel referendum sulle trivelle, sulle questioni Ilva, Tap, sulla scuola pubblica. Ho firmato il referendum Cgil sul jobs act. La mia indipendenza è stata apprezzata dai pugliesi. Abbiamo adempiuto a quasi tutti gli impegni assunti nelle sagre del programma… Facciamo politica in modo gratuito, nessuno di noi si muove con un fine particolare. Le primarie hanno rimesso in moto tutta la macchina del centrosinistra.

Sull’Ilva ha assunto nuovi impegni.
Il governo pensa ad una partecipazione pubblica nell’Ilva. Questa cosa non può avvenire escludendo una comunità locale: abbiamo chiesto in deroga alle norme ordinarie di partecipare per avere nel cda un nostro rappresentante, consentendo una vigilanza superiore su tutta la fabbrica.

Sui fondi europei?
Non si può fare meglio. Il ragionamento dei miei critici era capzioso. L’Emilia-Romagna, che deve spendere 800 milioni, ha una percentuale più facile della nostra. Noi dobbiamo spendere 7 miliardi e abbiamo speso il 30%, di più rispetto alla media in Italia e in Europa, ovvero quasi due miliardi. Bisogna ricordare a Fitto - che ha perso l’allenamento - che i fondi non si posso spendere tutti insieme. Se, per assurdo, qualcuno anticipasse tutte le istruttorie, finirebbe per ingolfarsi amministrativamente e avrebbe anche problemi con l’Ue per le erogazioni.

Il Psr invece è un tasto controverso.
Abbiamo ricevuto dalla vecchia amministrazione un Psr che era una letterina che doveva accontentare tutti. Quando ci si è accorti che era impossibile da realizzare, si è scatenato il putiferio dei ricorsi. Da ottobre a oggi abbiamo recuperato quasi tutto il terreno perduto e pensiamo di essere legittimati a chiedere una deroga di qualche mese all’Ue.

Quale perimetro avrà la sua coalizione se vince?
Sarà la “coalizione dei pugliesi”: partiti grandi, piccoli, antichi, nuovi sono insieme per la Puglia. La coalizione si chiama Puglia, ha come stemma l’ulivo, ha un programma scritto dal basso prima delle elezioni, fortemente radicato nei valori della costituzione della Repubblica e nella nostra tradizione politica. Il nostro programma è fondato su innovazione culturale, accoglienza, rispetto dell’ambiente, lavoro e bellezza. Chiunque non si riconosca nel leghismo del Sud o nel fittismo può partecipare con noi a questo percorso.

Le priorità del nuovo programma?
Un grande piano agricolo che connetta l’agricoltura agli grandi asset della regione, ovvero innovazione tecnologica, industria e turismo con la cura del paesaggio. L’agricoltura è un settore dove non abbiamo fatto il meglio, mentre abbiamo fatto bene in materia sanitaria, con una terra che coniuga buon cibo, salute e innovazione.

Un messaggio per il possibile rivale Fitto?
È un avversario rispettabile molto forte: probabilmente dovrebbe chiedere le primarie per essere candidato con la forza e la condivisione necessaria. Mi era apparso in passato favorevole a questo modo di scegliere. Sarei disponibile a fare in comune una legge per istituzionalizzare le primarie come parte della legge elettorale pugliese.

I competitor delle primarie Amati, Gentile e Palmisano?
Bravi e coraggiosi a candidarsi: le primarie non si fanno seduti a casa con il telefonino in mano alla Salvini. Spero però di batterli.

Quanti elettori si aspetta domenica nei gazebo?
Saranno tanti. Andate a votare anche se non vi sono piaciuto come governatore. Fare dispetto alla moglie, danneggiandosi, è sempre un errore. Alle porte c’è Salvini e il fronte sovranista.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)