Il ritrovamento di alcune ossa fa da sfondo alla richiesta della famiglia Romano di riaprire le indagini sulla scomparsa del piccolo Mauro, il bambino di sei anni del quale non si hanno più notizie dal lontano 21 giugno 1977. Nei giorni scorsi, infatti, le forze dell’ordine hanno recuperato alcuni resti: ossa, dalle dimensioni piuttosto piccole. Sui particolari vige il massimo riserbo, non si conoscono ulteriori dettagli ne’ il luogo del ritrovamento. La circostanza, però, richiama alla mente la vicenda del piccolo Mauro, un mistero irrisolto che dura ormai da 42 anni.
Beninteso, al momento non c’è nessun elemento oggettivo che possa far ritenere che quei resti appartengano al bambino di Racale. Anzi. Gli inquirenti manifestano invece un certo scetticismo al riguardo, anche perché ancora non si sa se si tratti di resti umani oppure di qualche animale. Di certo sono stati disposti tutti gli accertamenti necessari, come sempre accade in questi casi.
La notizia in paese ha suscitato un certo clamore, e probabilmente è arrivata anche all’orecchio della famiglia Romano.
Venerdì mattina la signora Bianca Colaianni, madre del piccolo Mauro, si è recata in Procura con il suo legale di fiducia, l’avvocato barese Antonio La Scala, per depositare un corposo e dettagliato atto con il quale si chiede ufficialmente alla magistratura di riaprire le indagini sulla scomparsa del bambino.
Nell’istanza, puntuale e circostanziata, si riassume tutta la vicenda, fino agli ultimi recenti sviluppi. L’inchiesta sulla scomparsa di Mauro, riaperta e archiviata per ben due volte, avrebbe trovato nuova linfa dopo la notizia di un’indagine di pedofilia, avviata dal pm Stefania Mininni, condotta nei confronti di un 71enne di Taviano, che avrebbe molestato una quindicina di minorenni. Quella stessa persona, in passato, era stata arrestata per tentata estorsione: aveva telefonato ai genitori di Mauro chiedendo denaro in cambio di informazioni sulla sua scomparsa. Alla fine, però, l’uomo disse di aver mentito e di non sapere nulla sulla sorte del bambino.
Al 71enne, di recente, è stato sequestrato materiale informatico, così come alle sue presunte vittime. Di lì a poco i Vigili del fuoco hanno iniziato a scavare in un pozzo alla periferia di Taviano, in cerca delle ossa del bambino che però non sono state trovate. Adesso, forse, qualcosa potrebbe essere cambiato.