Domenica 07 Settembre 2025 | 11:53

Lecce, bimbo trattenuto in Egitto, la mamma all'ex:«Torni sui suoi passi e riporti a casa mio figlio»

 
Linda Cappello

Reporter:

Linda Cappello

Lecce, nuovo appello della mamma «Torni sui suoi passi e riporti a casa mio figlio»

«Avrebbe già dovuto iniziare la scuola e lì non può frequentare». La replica dell'avvocato del padre: le cose non stanno come dice la madre

Mercoledì 09 Ottobre 2019, 11:15

18:19

LECCE - «Spero che mio figlio torni presto a casa, e che il mio ex si ravveda». Sono queste le parole di Assunta, la mamma del bambino di 8 anni che si trova in Egitto dal padre. L’uomo non ha intenzione di riportare il bambino in Italia, e così la mamma si è rivolta alle istituzioni.

«Ho sporto denuncia ai carabinieri per sottrazione di minore - ha spiegato - ed ho anche informato dell'accaduto il Ministero degli Esteri e l'Ambasciata. Tramite il consigliere regionale del M5S Antonio Trevisi la mia situazione è stata resa nota al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che si è attivato subito: so che sabato scorso c'è già stato un primo contatto fra la Farnesina e l'ambasciata al Cairo. Oggi ci sarà anche un’interrogazione parlamentare».

Signora quali sono le procedure da seguire in questi casi?
«Purtroppo l'Egitto non ha sottoscritto la Convenzione dell'Aja sulla sottrazione internazionale di minorenni e quindi i giudici italiani non possono fare nulla. Spero che la via diplomatica possa dare i risultati sperati, ad ogni modo sono in contatto con due avvocati egiziani a cui a breve invierò una denuncia dettagliata da presentare all'autorità egiziana»

Avrebbe mai pensato di arrivare a questo punto?
«No mai, Anche perchè il mio ex non aveva mai assunto comportamenti tali da farmi temere qualcosa».

Ha paura per suo figlio?
«Per la sua sicurezza no, sono sicura che viene trattato bene, suo padre gli vuole bene e vive per suo figlio. Ma il bambino deve tornare in Italia, il 16 settembre avrebbe dovuto iniziare la scuola e non vorrei che tutte queste assenze possano pesare sul suo rendimento. Lui in Egitto non va a scuola, anche perchè per permettergli di frequentare è necessario il mio nulla osta, che deve essere rilasciato personalmente in ambasciata».

Pensa che la sua nuova relazione sia stata la causa di tutto?
«Sì, fondamentalmente per motivi di gelosia e possessività, non vuole che il bambino viva con un altro uomo. Fino a poco tempo fa il mio ex ha continuato a dirmi che dovevo lasciare tutto, vendere la mia attività e trasferirmi in Egitto per sposarlo, nonostante la nostra relazione si fosse interrotta perchè lui sosteneva di non provare più nessun sentimento per me. Poi quando si è accorto che accanto a me c'era un'altra persona ha deciso di tenersi il bambino. Ed ha presentato denuncia contro il mio attuale compagno per maltrattamenti».

E' in contatto con suo figlio? Quante volte lo sente?
«L'ho sentito sia domenica che lunedì e mi è sembrato stanco. Nei giorni precedenti invece ha avuto un atteggiamento ostile, mi insultava e rivolgeva parole offensive sia a me che a mia madre. Termini che mio figlio finchè ha vissuto con me non conosceva.

Perchè non va in Egitto a riprendere il bambino?
«Perchè ho paura, il mio ex compagno mi ha detto che appena metto piede in Egitto mi fa arrestare».

Lei ora dove vive?
«Sto a casa di mia madre. Restare nel mio appartamento, dove ogni cosa mi ricorda mio figlio, vedere la sua stanza, per me è insopportabile. Non ce la faccio».

LA REPLICA DELL'AVVOCATO DEL PAPÀ: IL BIMBO NON VUOLE RIENTRARE - «Ci stiamo dando da fare perchè il bambino rientri al più presto in Italia».

Sono queste le parole dell’avvocato Giovanni Erroi, che insieme alla collega Maria Roberta Indennidate assiste il padre del bambino.

«Mi preme chiarire che le cose non stanno esattamente così come le ha prospettate la signora», spiega il legale che poi fornisce la ricostruzione dei fatti secondo il punto di vista del suo cliente.

«Il bambino ad agosto è partito insieme alla madre in Egitto - racconta - una volta che la madre è rientrata in Italia il bambino avrebbe iniziato a fare delle confidenze al padre in merito ai comportamenti assunti nei suoi confronti dal compagno della signora. Ed avrebbe poi aggiunto di non voler rientrare in Italia. Di conseguenza il padre ha sporto una denuncia alla nostra Procura, ed ha pensato bene di assecondare la volontà del figlio e farlo stare con lui in Egitto».

Secondo l’avvocato non c’è alcuna intenzione di allontanare il bambino dalla madre.

«In primo luogo - chiarisce - la signora sa benissimo dove sta il bambino, lo sente al telefono, lo vede tramite WhatsApp, volendo può anche andare a trovarlo. Il mio cliente non l’ha mai minacciata, anzi, è stato lui ad essere stato minacciato dal compagno della signora, ed è anche timoroso a venire in Italia. Il padre ha anche creato un profilo Facebook al figlio per far sì che possa sentirsi anche via computer con la madre».

«A noi preme esclusivamente l’interesse del bambino - continua l’avvocato Erroi - che ha tutto il diritto di stare con il padre ma anche con la madre. Quando ho assunto questo incarico ho detto che avrei lasciato subito rinunciato al mandato se mi fossi accorto di un atteggiamento “inquinante” sulla volontà del minore di tornare in Italia. Proprio questa mattina mi sono sentito con l’avvocato Pantaleo Cannoletta, che assiste la signora: è stato un confronto sereno e tranquillo, come spesso accade fra colleghi, e stiamo cercando di lavorare insieme per far tornare il bambino in Italia. Io sto cercando di far capire al mio cliente che quando il figlio tornerà in Italia non correrà alcun rischio, ci penseranno le autorità preposte a tutelarlo».

A detta del difensore sarebbe stato il bambino a non voler tornare in Italia, infastidito dalla presenza del compagno della madre.

«Dobbiamo trovare piano piano il modo di convincerlo a tornare - conclude - magari la madre potrebbe incontrare il compagno quando non c’è il bambino. A volte succede che quando a quell’età si assiste alla separazione fra i genitori possa subentrare un piccolo trauma: vedere o il padre o la madre con altre persone può suscitare antipatie o gelosie. Ad ogni modo sicuramente non sussiste la sottrazione di minore perchè la signora può vederlo e ci può parlare, ho spiegato al mio cliente che il bambino starà al sicuro in Italia. Intanto in Egitto i servizi sociali si sono già attivati ed hanno raccolto le dichiarazioni del bambino. Stiamo tutti lavorando per riportarlo dalla mamma, ma se il padre l’ha trattenuto in Egitto c’era un motivo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)