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Escort, il processo a Berlusconi resta a Bari

 
Redazione online

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EX PREMIER - Silvio Berlusconi

L'ex premier è accusato di aver indotto l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini a mentire agli inquirenti della Procura che indagavano sulle escort

Lunedì 23 Settembre 2019, 13:50

Si celebrerà a Bari il processo nei confronti di Silvio Berlusconi accusato di aver indotto l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini a mentire agli inquirenti della Procura di Bari che indagavano sulle escort. Lo ha stabilito il Tribunale di Bari rigettando le eccezioni preliminari sollevate dalla difesa dell’ex premier che sosteneva che la competenza territoriale non fosse a Bari. Secondo i giudici, invece, è nel capoluogo pugliese che Tarantini ha reso il primo interrogatorio nel quale avrebbe mentito e quindi lì si è consumato il presunto reato ed inoltre la condotta contestata a Berlusconi non è collegata alla sua allora qualità di premier.
Secondo l’accusa Berlusconi, per il tramite di Valter Lavitola (a processo per la stessa vicenda a Napoli), avrebbe pagato Tarantini, fornendogli avvocati, un lavoro e centinaia di migliaia di euro in denaro, perché mentisse sulle escort portate nelle residenze estive dell’ex premier fra il 2008 e il 2009 e sui suoi interessi in Finmeccanica. Il processo è stato rinviato al 30 settembre, quando inizierà il dibattimento.

In particolare i difensori dell’ex presidente del Consiglio, gli avvocati Niccolò Ghedini e Francesco Paolo Sisto, chiedevano che gli atti fossero trasmessi al Tribunale dei Ministri perché all’epoca dei fatti contestati, tra il 2008 e il 2009, Berlusconi era presidente del Consiglio. In subordine chiedevano che il processo fosse trasferito a Napoli o a Roma.
Sulla prima questione i giudici baresi hanno motivato il rigetto spiegando che «la mera contestualità cronologica tra l'espletamento delle funzioni istituzionali e la condotta delittuosa», «non è condizione sufficiente e necessaria ad integrare la qualità di reato ministeriale». Sull'altra questione, il Tribunale ritiene che «l'induzione non è qui coincidente con la consumazione ma è un momento-fase della progressione delineata dalla norma, che troverà il suo esito nel silenzio o nelle dichiarazioni mendaci». Quindi il reato si è consumato a Bari, dove Tarantini ha reso il suo primo interrogatorio. Infine i giudici hanno rigettato la richiesta di escludere dal fascicolo del dibattimento i verbali di Tarantini, ritenendo che costituiscono «corpo del reato».

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