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Xylella, vertice a Roma. Bellanova: «Accelerare investimenti per rilancio»

 
Redazione online

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Il ministro ha convocato un tavolo per discutere dell'emergenza insieme al sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate

Giovedì 19 Settembre 2019, 14:54

17:29

E’ un appello a far squadra per fronteggiare l’emergenza xylella fastidiosa quello lanciato dal ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova nella riunione di coordinamento, svoltasi oggi al Parlamentino del dicastero di via XX Settembre, con la partecipazione anche del sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate. Il ministro ha detto «dobbiamo trovare soluzioni condivise, puntando ad accelerare gli investimenti per rilanciare le aree colpite. Dobbiamo mettere alle spalle le polemiche per superare il problema. Ricucire un paesaggio così colpito - ha sottolineato Bellanova - è vitale, ma dobbiamo anche assicurare serietà nel contenimento della fitopatologia. Il tema non è solo italiano, ma europeo. Mi farò perciò promotrice di un dialogo continuativo con Bruxelles. E ricerca e innovazione saranno al centro dell’impegno politico».

Sulla xylella «le risorse ci sono: dobbiamo spenderle bene ed efficacemente, e dobbiamo essere in grado di farlo dal primo gennaio. Per questo è necessario il concorso di tutti e i nostri Uffici, che hanno già garantito un lavoro e un impianto di qualità, sono a disposizione. Le priorità sono evidenti: salvaguardare e rigenerare il paesaggio olivicolo, sostenere e investire nella ricerca, salvaguardare il reddito di imprese e lavoratori». Sono i punti che la Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova ha ribadito aprendo l'incontro, insieme al Sottosegretario L’Abbate. «Le polemiche - ha aggiunto - sono alle nostre spalle e chiedo a tutti noi di consegnarle al passato dinanzi a un’emergenza come questa, che va affrontata con serietà e determinazione. L’ordine delle priorità è netto: accelerare sugli investimenti per rilanciare le aree colpite; assicurare serietà nel contenimento; tutelare il reddito di olivicoltori, frantoi, vivaisti; garantire massima disponibilità su tutte le questioni aperte e, ultima ma non ultimo, interlocuzione costante con Bruxelles».

All’incontro tecnico, convocato dal Mipaaft_Dipartimento per le politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale, erano stati invitati la Regione Puglia, Agea, il Crea, associazioni nazionali di categoria, rappresentanti del mondo vivaistico, dei frantoiani, dei professionisti. Una riunione, sottolinea il Ministero in una nota, finalizzata alla condivisione delle misure da attuare per fronteggiare l’emergenza da inserire nel Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia previsto dal Decreto legge cosiddetto «emergenze agricole», con un plafond a disposizione di oltre 300 milioni di euro nei prossimi due anni.

Dalla riunione è anche emersa l’esigenza di attivare con tempestività tutte le misure volte al rilancio dell’economia agricola del territorio colpito dalla Xylella, compensare le imprese che hanno subito danni a seguito dell’emergenza e potenziare tutti gli interventi volti a contrastare l’avanzata del batterio, semplificare le procedure di autorizzazione dei reimpianti, mantenere sul territorio il valore aggiunto connesso allo smaltimento del legname. Inoltre, è stata sottolineata anche l’esigenza di disporre di efficaci strumenti di informazione, per rendere ufficiale ed oggettiva la comunicazione sulla presenza del batterio

Procedono «col contagocce» i reimpianti in provincia di Lecce, nell’area infetta da Xylella fastidiosa. Secondo un’analisi di Coldiretti Puglia, presentata alla riunione di coordinamento convocata dal ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, «sono stati reimpiantati solo 300 ettari con circa 120mila piante resistenti, di cui il 45% di varietà Leccino e il 55% di Favolosa». L’avanzata della fitopatologia ha lasciato 21 milioni di ulivi secchi dietro di sé, molti dei quali monumentali, man mano che la Xylella avanzava sul territorio spostandosi verso Nord a una velocità di più 2 chilometri al mese con conseguenze economiche, produttive, occupazionali e sociali con un danno stimato di 1,2 miliardi di euro. Per il presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia "tempo e determinazione sono i due imperativi assoluti perché anni di errori, incertezze e scaricabarile hanno creato in provincia di Lecce il disastro colposo sotto gli occhi di tutti. Se non si interviene subito, non ci sarà scampo per agricoltori e frantoiani, destinati a cambiare lavoro». Incontrovertibile lo scenario della filiera olivicola a Lecce - denuncia Coldiretti Puglia - dove si stima nella campagna olearia 2019-2020 il crollo del 90% di olio rispetto alle medie storiche, perché la produzione di olive Cellina e Ogliarola è azzerata e risultano produttive solo le piante di Leccino, con il prevedibile effetto a catena su oltre 100 frantoi che lasceranno i battenti serrati. "Serve un cambio di passo - chiede Coldiretti - con i decreti attuativi per l’emergenza Xylella, con i 300 milioni di euro di risorse CIPE stanziati dal Decreto Emergenze a beneficio di agricoltori e frantoiani per rimettere in moto la più grande fabbrica green del Sud Italia, monitorando i percorsi di assegnazione di 150 milioni per il 2020 e di 150 per il 2021 e facendo luce sui 70 milioni di euro per il 2019 di cui si è persa traccia. E la mancata dichiarazione di stato di calamità naturale - lamenta infine Muraglia - non consente agli operai agricoli di poter beneficiare delle provvidenze previste del Decreto Emergenze che farebbe recuperare le giornate perse sia ai fini previdenziali che assistenziali».

«Prevedere specifiche risorse nell’ambito del prossimo quadro finanziario europeo che supportino la ricerca e che sostengano gli operatori della filiera olivicola pesantemente danneggiati dal diffondersi del batterio attraverso piani di riconversione produttiva delle zone colpite». E’ quanto chiesto dal copresidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Gianpaolo Buonfiglio, intervenuto oggi alla riunione di coordinamento per fronteggiare l’emergenza xylella fastidiosa svoltasi presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

«Attesa l’assenza certificata dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) di una cura in grado di eliminare il batterio vegetale xylella fastidiosa, è doveroso rimarcare come la minaccia non riguardi solo i Paesi mediterranei ma nei prossimi anni potrà investire la maggior parte del territorio europeo», ha proseguito Buonfiglio. L’Alleanza Cooperative Agroalimentari ha infine evidenziato come «per favorire il rilancio e l’innovazione dell’agricoltura salentina, insieme al forte sostegno per la ricerca e l’assistenza tecnica, sia indispensabile anche un piano di interventi strutturali per superare storici limiti, primo fra tutti la disponibilità di acqua per l’irrigazione: occorre in altre parole un intervento straordinario per un’area in cui dovrà essere completamente ridisegnata l’agricoltura».

«L'approccio alla questione xylella del Ministro Teresa Bellanova e del Sottosegretario Giuseppe L’Abbate è decisamente positivo, è arrivato il momento di chiudere il buon lavoro di questi mesi convogliando le risorse stanziate in pochi ma decisivi interventi che possano consentire alle aziende olivicole salentine e ai frantoi di riprendere a lavorare e a produrre reddito». Così il Presidente di Italia Olivicola, la più grande organizzazione della produzione olivicola italiana, Gennaro Sicolo, al termine del vertice convocato a Roma dal Ministro Bellanova per parlare di xylella. «I 300 milioni già stanziati devono essere destinati a sostenere i costi di espianti e reimpianti con varietà resistenti, oltre a coprire il mancato reddito degli agricoltori e delle aziende per i primi anni - ha sottolineato Sicolo -. Allo stesso tempo è necessario investire nella ricerca, eliminare completamente qualsiasi vincolo tecnico e burocratico che impedisca alle aziende di ripartire e stanziare fondi anche per gli agricoltori della piana degli ulivi monumentali per consentire di innestare da subito le piante millenarie che rischiano di essere colpite dal batterio».

Il Presidente Sicolo ha consegnato al Ministro Bellanova il piano di ristrutturazione dell’olivicoltura salentina preparato da Italia Olivicola.

Fondi per il rilancio dell’olivicoltura salentina sulla carta presenti, ma mai arrivati sul territorio. E’ quanto lamentato dal presidente della Copagri Franco Verrascina intervenendo alla riunione programmatica sul Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia, svoltasi oggi al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali alla presenza del ministro Teresa Bellanova e del sottosegretario Giuseppe L'Abbate. «È prioritario - ha detto Verrascina - continuare a lavorare per far sì che le risorse stanziate dal Governo per far fronte all’emergenza causata dalla Xylella fastidiosa arrivino al più presto sul territorio e vadano a compensare le ingenti perdite in termini di mancato reddito per i tantissimi produttori colpiti; tali fondi vanno inoltre indirizzati in maniera prioritaria alle attività legate all’espianta e al reimpianto, che interessano oltre 10 milioni di alberi».

Per Verrascina «parallelamente, come giustamente evidenziato dal Ministro durante la riunione, è fondamentale puntare con sempre maggiore determinazione sulle possibilità offerte dalla ricerca e dell’innovazione, mettendo da parte le polemiche e facendo squadra nell’interesse del comparto olivicolo pugliese. Ricordo, infatti, che quello olivicolo è un settore che conta oltre 350mila imprese e rappresenta il 13,59% del totale delle aziende agricole italiane, per un valore della produzione di circa 4 miliardi di euro l’anno; bisogna quindi accelerare con gli investimenti per la rigenerazione del patrimonio olivicolo della Puglia, tenendo sempre bene a mente che più passa il tempo e maggiore è il numero di imprese che esce dal mercato», ha concluso Verrascina.

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