BARI - Il premier Giuseppe Conte assicura: la vertenza «Gazzetta» è all’attenzione del Governo. È quanto è emerso oggi a Bari nel corso di un incontro che si è tenuto nel Centro congressi della Fiera del Levante subito dopo l’intervento del presidente del Consiglio durante l’inaugurazione della Campionaria. Conte e il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia hanno ricevuto il segretario generale della FNSI, Raffaele Lorusso, e il Comitato di redazione della Gazzetta del Mezzogiorno.
All’incontro hanno partecipato anche il sindaco di Bari Antonio Decaro e il presidente della Regione, Michele Emiliano. Al presidente Conte è stata rappresentata la grave situazione in cui versa la Gazzetta del Mezzogiorno che da un anno si trova in amministrazione giudiziaria a seguito della confisca del patrimonio dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo, disposto dal Tribunale di Catania. Il Comitato di redazione ha espresso preoccupazione «per la salvaguardia dell’occupazione e per le difficoltà gestionali manifestatesi nel corso dell’amministrazione giudiziaria, che hanno costretto la redazione a dure azioni di lotta, fra cui dieci giorni di sciopero, dei quali l’ultimo ad oltranza. Il piano industriale annunciato dalla Edisud che edita la Gazzetta e sostenuto dal socio di minoranza, la Denver (Sorgente Group) dell’imprenditore Valter Mainetti che dovrebbe farsi carico della procedura di concordato preventivo avviata dalla società, rischia di creare esuberi con la conseguente riduzione dei posti di lavoro dei giornalisti».
Il presidente Conte, nel ribadire l’importanza del ruolo dell’informazione, ha espresso la disponibilità dell’esecutivo ad affrontare il problema, anzitutto coinvolgendo il neo sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella e sollecitando l’apertura di un tavolo di crisi presso il ministero del Lavoro. E di questo, il Cdr ha ringraziato il presidente del Consiglio.Il segretario Lorusso, si legge in una nota, ha ringraziato il premier, auspicando l’avvio di un confronto senza pregiudiziali e all’insegna della discontinuità con il precedente esecutivo per ridare slancio all’informazione, rilanciare l’occupazione e tutelare il pluralismo, essenziale - come ricordato più volte dal presidente della Repubblica - per la tenuta delle istituzioni democratiche.