BARI - La nomina di Francesco Spina nel cda di InnovaPuglia non viola il decreto Severino, perché l’ex sindaco di Bisceglie non ha poteri di amministrazione. È quando ha deciso l’Anac, con un parere che l’ex presidente Raffaele Cantone ha recapitato ai consiglieri regionali grillini Antonella Laricchia e Mario Conca. Una lettura che potrebbe incidere sull’indagine aperta proprio sul presupposto dell’inconferibilità dell’incarico da parte della Regione, tanto che la Procura di Bari ipotizzava - a carico del governatore Michele Emiliano - il reato di abuso d’ufficio.
L’Autorità anticorruzione è stata chiamata in causa dai due esponenti pentastellati proprio all’indomani della notizia della proroga delle indagini nei confronti di Emiliano, oltre che di Spina e del dirigente regionale responsabile dell’istruttoria effettuata a luglio 2017 quando l’avvocato era ancora in carica come sindaco di Bisceglie. Secondo l’Anac, quello di semplice membro del cda di una società di diritto privato in controllo pubblico (come è appunto InnovaPuglia, interamente partecipata dalla Regione) non rientra tra gli incarichi per i quali sussiste l’inconferibilità prima che siano trascorsi due anni dal termine del mandato di sindaco: «Il dato letterale (dell’articolo 1 comma 2 del Dlgs 39/2013, ndr) è chiaro nell’escludere tra i destinatari (dell’inconferibilità, ndr) il membro semplice del Cda», scrive l’Anac nel suo parere. «Le norme relative alla inconferibilità, in quanto incidenti sul diritto costituzionale di accedere alle cariche pubbliche in condizioni di eguaglianza, sono di stretta interpretazione e non consentono dunque l’estensione dell’ambito soggettivo di applicazione».
Allo stesso tempo l’Anac ha escluso che Spina possa trovarsi in situazione di «conflitto di interesse» in base alla delibera di giunta del 2017 che ha dettato le linee guida sulle nomine. Spina ha chiesto e ottenuto due decreti ingiuntivi (poi opposti, su uno si è recentemente pronunciata la Cassazione accogliendo il ricorso della Regione) per due vecchi incarichi legali. «Non sembra - scrive l’Anac - che l’avvocato abbia svolto attività professionale o abbia una lite pendente con la società nella quale ha assunto la carica di consigliere». L’Anac non ha invece preso in esame la presidenza del Gal «Ponte Lama», che Spina ricopriva al momento della nomina in InnovaPuglia, e che secondo la stessa Anticorruzione gli è stata assegnata dal Comune di Bisceglie in posizione di inconferibilità in quanto all’epoca era sindaco: ma anche qui, evidentemente, vale il ragionamento sulla mancanza di deleghe di gestione.
Il parere dell’Anac è stato trasmesso ufficialmente ai soli due consiglieri grillini, ma potrebbe avere un peso anche nel fascicolo aperto dalla Procura che a giugno aveva fatto notificare un avviso di proroga a Emiliano, Spina e a un dirigente regionale: la Procura - sulla base delle indagini della Finanza - ipotizza proprio una violazione della legge Severino che l’Anticorruzione ritiene insussistente. E dunque cadrebbe anche il falso contestato a Spina per la dichiarazione resa sulla mancanza di cause di inconferibilità.