POLIGNANO - Un progetto per realizzare un orto botanico, ristrutturando un trullo a due passi dal mare grazie a un permesso a costruire rilasciato in pieno agosto. Al Comune di Polignano, come dimostra anche la concessione demaniale per il parco dei gonfiabili in mare finita nel mirino dei Verdi, non vanno mai in ferie. A Cala Paguro, a pochi passi dal mare, in un’area destinata a verde, da qualche giorno sono comparsi gli operai. E una consigliera comunale di maggioranza, Lucia Brescia, preannuncia un esposto in Procura: «Siamo a meno di 50 metri dal mare, in area tutelata, dove stanno realizzando sbancamenti e terrazzamenti com muretti a secco in pietre bianche, eliminando la macchia mediterranea».
Il suolo appartiene a due società di Castellana Grotte e Locorotondo, che hanno ottenuto il «sì» della soprintendenza a ristrutturare il trullo e a installare un chiosco in legno per ospitare un bar con pergolato, da rimuovere a fine stagione estiva. Il tutto a servizio di un «orto botanico», con piante autoctone e laghetto, con la possibilità di realizzare nuovi muretti a secco solo utilizzando pietre autoctone (e non fresche di taglio come quelle in foto) e con il divieto assoluto di effettuare «scavi o reinterri di qualsiasi entità e mantenendo integralmente l’originaria morfologia dei luoghi». Eppure l’area, che scendeva verso il mare, ora presentava dei gradoni come documentato dalle fotografie.
Il sospetto della consigliera Brescia è, ovviamente, che con il pretesto dell’orto botanico si stia preparando l’allestimento di qualcosa di simile a uno stabilimento balneare a pochi passi dal centro abitato, vista la previsione di realizzare passerelle per l’accesso al mare. E tutto questo nonostate un iniziale parere negativo di compatibilità urbanistica da parte degli uffici comunali in relazione all’installazione delle strutture amovibili. Il Comune di Polignano, quello che a Natale ha chiuso il centro storico con i tornelli, dice però che è tutto regolare.
Anche in questo caso, come a Costa Ripagnola, nell’area c’è un antico trullo. La costruzione, in base ai permessi rilasciati, dovrebbe essere ristrutturata internamente anche attraverso l’abbassamento del pavimento. I box per il bar-ristoro, invece, potrebbero essere installate solo da maggio a ottobre, per la stagione estiva. Il laghetto, dice la Soprintendenza, va costruito senza scavare né sopraelevare: uno specchio d’acqua, insomma, non una piscina.
Il caso dell’orto botanico non è isolato. Negli scorsi giorni, infatti, il presidente dei Verdi, l’ex consigliere regionale Mimmo Lomelo, ha chiesto al Comune di revocare la concessione demaniale rilasciata per sei anni davanti a Cala San Giovanni per l’installazione di un parco acquatico di gonfiabili. L’amministrazione ha avviato una revisione della procedura.