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Mattarella firma il «salva-Ilva»: oggi l'ufficializzazione del decreto

 
Redazione online

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Sergio Mattarella, presidente della Repubblica italiana

Sergio Mattarella, presidente della Repubblica italiana

Il decreto è ricco di misure per affrontare e risolvere alcune importanti crisi aziendali, per tutelare i nuovi lavori come quelli dei rider e per favorire i meccanismi di gestione del reddito di cittadinanza attraverso l'assunzione di dipendenti per l’Inps e per Anpal Servizi

Martedì 03 Settembre 2019, 20:46

04 Settembre 2019, 17:50

TARANTO - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha emanato il decreto legge relativo alle «Misure urgenti per la tutela del lavoro e la risoluzione di crisi aziendali», approvato dal Consiglio dei Ministri in data 6 agosto 2019. Il provvedimento è stato pubblicato oggi in gazzetta.

Il decreto è ricco di misure per affrontare e risolvere alcune importanti crisi aziendali, per tutelare i nuovi lavori come quelli dei rider e per favorire i meccanismi di gestione del reddito di cittadinanza attraverso l'assunzione di dipendenti per l’Inps e per Anpal Servizi.

In particolare, il provvedimento è composto da 16 articoli. I primi tre articoli sono dedicati alla definizione della normativa per le tutele dei cosiddetti rider, i lavoratori che effettuano consegne in bicicletta e che operano tramite piattaforme digitali. Le misure modificano in questo punto il jobs act. In particolare, a tutela del «rider», si determina la composizione del compenso, dove viene ridotto «il cottimo», che deve essere «in misura non prevalente», e si introduce la paga oraria, purché il lavoratore accetti almeno una «chiamata». Ai rider deve poi essere garantita l’assicurazione contro gli infortuni.

Ma più dei rider, probabilmente la modifica al Jobs Acts più importante è quella che apre il decreto e che prevede (art.1) che anche i collaboratori che lavorano «mediante piattaforme anche digitali» devono essere considerati lavoratori dipendenti. Norme anche per favorire la maternità dei collaboratori.

Sono poi previsti: la stabilizzazione del precari dell’Anpal (art,4), la misura dovrebbe sbloccare il braccio di ferro ingaggiato sui Navigator dal governatore della Campania Vincenzo De Luca. Vengono anche prorogati i contratti del lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità (art.6), dato il via libera all’assunzione di 1003 unità all’Inps nell’area C (art.6). Viene risolto anche il problema della validità della Dsu (l'autocertificazione sui redditi e patrimoni) necessaria per l’Isee e per percepire il reddito di cittadinanza. Con l'entrata in vigore di questo decreto il Dsu avrà validità fin da subito per permettere a chi perde il lavoro di accedere più velocemente al reddito di cittadinanza.

Dall’articolo 9, si apre la parte dedicata alle misure a sostegno delle crisi aziendali, in particolare vengono finanziati gli ammortizzatori sociali dei lavoratori occupati nelle aree di crisi industriali complesse in Sardegna e in Sicilia, nella provincia di Isernia. Alla vertenza Whirlpool è finalizzato l’articolo 11 che prevede per le grandi aziende (che hanno più di 4.000 dipendenti in Italia), una forte agevolazione nei versamenti previdenziali, a patto che abbiano stipulato nel 2019 un contratto di solidarietà per una durata di almeno 15 mesi. La misura prevede lo stanziamento di 10 milioni di euro per il 2019 e di 6,9 milioni per l’anno 2020.

Infine l’articolo 14 contiene le misure salva-Ilva. In realtà la norma, applica ai gestori un principio generale del nostro ordinamento per cui «l'esercizio di un diritto o l’adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica... esclude la punibilità» (articolo 51 codice penale). In questo caso si chiarisce che, per tutti gli atti compiuti da Arcelor Mittal in "osservanza delle disposizioni contenute nel Piano Ambientale" non possono dar luogo a responsabilità penale. Si mette comunque nero su bianco che «resta ferma la responsabilità» penale, civile e amministrativa per la violazione di norme a tutela della «salute e della sicurezza dei lavoratori».

LE PAROLE DEL SINDACO MELUCCI - «Il governo giallo-verde, prima di calare il sipario, ci ha lasciato un altro bel decreto salva Ilva. Il tempo della iniziale fiducia ha purtroppo dovuto lasciare il passo ad una profonda preoccupazione, all’impellente bisogno di attenzione per Taranto». Lo sottolinea il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al decreto legge con le misure salva-Ilva relative alle tutele legali per ArcelorMittal legate all’attuazione del piano ambientale.

«Aspettiamo rispettosi - aggiunge Melucci - di conoscere il nome del prossimo ministro allo Sviluppo Economico del governo Conte-bis e una risposta dello stesso premier incaricato su quali siano le scelte strategiche per la nostra città e per l’ex Ilva, al momento non tangibili in alcuno dei 26 punti dell’accordo di maggioranza. Insomma, aspettiamo che prima o poi - conclude - si avveri il sogno di un decreto salva Taranto e salva tarantini».

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