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Tap, Conte su rifiuto 30 mln sindaco Meledugno. «Schiaffo a comunità». «Non voglio quei soldi»

 
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Botta e risposta tra premier e primo cittadino Potì: si tratta di misure di rilancio. La replica: non voglio soldi di multinazionale

Domenica 24 Marzo 2019, 21:12

25 Marzo 2019, 14:47

Un pacchetto di 30 milioni per i territori che hanno dovuto accettare l’approdo del gasdotto Tap che collegherà l’Azerbaijan all’Italia con sbocco sulla splendida spiaggia salentina di Melendugno. Non un risarcimento, non una compensazione, ma un investimento per il rilancio.

«Con la comunità di Melendugno ci ho messo la faccia, sono stato chiaro. Come responsabile dell’autorità di governo, ho l’obbligo - spiega Conte - di pensare a misure per il rilancio di quella comunità. Queste misure stanno arrivando. Ho un pacchetto. Ho invitato il sindaco a confrontarsi, perché lui ha una grande responsabilità. Gli ho detto di venire, ha declinato l’invito. Lo ritengo uno schiaffo non al presidente del Consiglio, ma alla comunità locale».

«Io ora - aggiunge il premier - senza l’interlocuzione con il sindaco, avendo raccolto i vari esponenti delle comunità locali, diffonderò quelle che sono misure di rilancio. Sto parlando di 30 milioni di investimenti per la comunità locale». Anche sull'Ilva e su Taranto, ancora alle prese con le immutate problematiche ambientali, il premier è stato chiaro: «Siamo perfettamente consapevoli che il problema della salute permane. Dobbiamo cercare di intervenire ancora più efficacemente» perché il «problema di Taranto è serio».

Intanto, il primo cittadino di Melendugno sottolinea che L’invito del premier Conte «mi è arrivato agli inizi di marzo, con una telefonata da Palazzo Chigi. Ho personalmente parlato con lui e ho dato la mia disponibilità a recarmi a Roma solo se le somme prospettate fossero state pubbliche. Lui mi ha chiarito che lo Stato non può impegnare quelle cifre e che i soldi sono di Tap. Gli ho garbatamente detto che non ci pare giusto accettare soldi da chi sta distruggendo il nostro territorio. Qualche giorno dopo, gli ho scritto una lettera per argomentare meglio il fatto che per me è una scelta di coerenza non accettare compensazioni».
«Mi aveva pregato di tenere la notizia riservata. Oggi - rileva Potì - scopro che ne parla alla prima occasione in visita a Lecce, mettendola sul piano di uno sgarbo istituzionale . Posso dire che io sono stato corretto con lui , non mi pare di poter dire lo stesso». "Quando, la scorsa estate, sono andato a Roma - spiega Potì - mi disse che se ci fossero state irregolarità sulle procedure avrebbero fermato il gasdotto. Bene, gli ricordo allora che al momento sono ancora in corso più inchieste della magistratura. Noi ci aspettiamo che lui faccia l’avvocato degli italiani e non delle multinazionali».

BELLANOVA (PD) "NOI ABBIAMO LASCIATO 50 MLN IN SALENTO" - «Dopo un lavoro per nulla semplice avevamo lasciato sul Tavolo del Governo un fascicolo che con chiarezza indicava somme e obiettivi. Precisamente oltre 50milioni di euro in termini di investimenti aggiuntivi finalizzati alla realizzazione di un centro di eccellenza mondiale per la decarbonizzazione con il supporto della Commissione europea e di aziende leader globali nella green economy, interventi per la tutela ambientale e la ricerca sull'emergenza xylella, infrastrutture per la mobilità sostenibile e ciclabilità, formazione d’eccellenza, efficientamento energetico. Adesso il Presidente Conte viene in Salento e contrabbanda come chissà quale risultato ottenuto 30milioni di ristori su Tap a disposizione del territorio salentino». Lo afferma in una nota la senatrice del Pd Teresa Bellanova, che è stata viceministro dello sviluppo economico nei precedenti governi.
«Dunque- aggiunge - esattamente 20milioni di euro in mano rispetto a quanto già condiviso al Tavolo da noi voluto e insediato negli anni scorsi a Palazzo Chigi con la presenza di più Ministeri (Mise, Ambiente, Coesione sociale), organizzazioni sindacali e datoriali, istituzioni territoriali, dove era già stato definito il programma lasciato in eredità a chi ci è succeduto ma di cui evidentemente si è perduta traccia e memoria». «Poiché non siamo ingenui né stupidi - aggiunge - chiediamo, e lo faremo anche con una interrogazione parlamentare: il Governo ha ritenuto troppi 50milioni per il Salento o ha ritenuto di dover favorire Tap scontando 20milioni?
Cos'è accaduto, una trattativa ombra? Noi le cose le abbiamo fatte alla luce del sole, ed è tutto nero su bianco».

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