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Nella No Fly Zone
Armando Fizzarotti
20 Marzo 2019
«Scramble!». È partita dalla base aerea di Keflavik con il «botto» dei postbruciatori dei motori dei caccia Eurofighter partiti su allarme, per intercettare due bombardieri russi, la quarta missione Nato di sorveglianza dello spazio aereo dell’Islanda, alla quale partecipano i militari del 36° Stormo di Gioia del Colle (Bari). Il 36° Stormo è uno dei reparti equipaggiati con il «Typhoon»: gli altri sono il 4° di Grosseto e il 37° di Trapani che anche in questo caso dovrebbero affiancare il 36° nella missione, anche se sul punto lo Stato Maggiore Difesa non ha inteso fornire particolari.
L’intercettazione su allarme dei velivoli militari russi, operazione ormai inusuale per le forze aeree italiane dopo la fine della Guerra Fredda, risale a lunedì, secondo fonti giornalistiche locali. I jet dell’Aeronautica militare sono schizzati in cielo nel giro di pochi minuti dopo aver ricevuto l’allarme dalla Guardia costiera islandese: due bombardieri Tupolev 142 (Bear F), velivoli antinave e antisommergibile, erano entrati nello spazio aereo Nato sotto il quale ricade l’isola dell’estremo Nord d’Europa senza alcuna autorizzazione da parte del controllo del traffico aereo e con i loro radar spenti. Praticamente «intrusi», quasi in incognito. I «cacciatori» italiani, è stato riferito da fonti islandesi, hanno raggiunto e identificato i due bombardieri russi, convincendo quindi gli equipaggi ad uscire dalla «no fly zone» dell’Alleanza atlantica. Sempre la stampa locale riferisce che queste intrusioni da parte delle forze aeree russe nello spazio aereo islandese sono abbastanza frequenti e che in un’occasione i velivoli militari russi avrebbero effettuato manovre che hanno messo a repentaglio il volo di un aereo civile in transito.
Come accennato, l’Aeronautica militare per la quarta volta partecipa alla missione di sorveglianza dello spazio aereo islandese a rotazione fra i Paesi della Nato (quel Paese infatti non è dotato di forze armate autonome).
Le precedenti si sono svolte nel 2013, nel 2017 e l’anno scorso e il 36° Stormo di Gioia del Colle ha sempre costituito un tassello importante dell’operazione, che in questo «turno» prevede la permanenza di 130 militari in totale per quattro settimane.
Intanto oggi a Bari cambio della guardia al vertice della 3ª Regione Aerea/Comando Scuole: nuovo comandante, il generale Aurelio Colagrande, 56 anni originario di L’Aquila, già «top gun» sui cacciabombardieri Amx. Subentra al generale Umberto Baldi. Alla cerimonia prevista la presenza del capo di stato maggiore dell’Aeronautica, generale Alberto Rosso
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