Sabato 06 Settembre 2025 | 15:14

La Xylella sta avanzando: Monopoli entra in zona tutelata

 
Mauro Ciardo

Reporter:

Mauro Ciardo

ulivi colpiti da xylella

Confermata l’anticipazione della «Gazzetta»: dopo Capodanno l’area di contenimento avanzerà di altri 10 km verso Bari

Domenica 30 Dicembre 2018, 12:45

12:59

GAGLIANO DEL CAPO - «La fascia di contenimento contro la Xylella sarà estesa alle porte di Bari e non ci saranno sconti nemmeno per i vivai». Ad annunciarlo ieri mattina, nel corso dell’inaugurazione della serra sperimentale degli innesti donata dalla rivista tedesca Merum, è stato il direttore dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, Giuseppe Tedeschi.
È stato così confermato quanto anticipato dalla «Gazzetta» sul ritrovamento a nord di Monopoli, a circa un chilometro di distanza dall’attuale fascia di contenimento, di un olivo infetto dal batterio Xylella fastidiosa che sta decimando gli ulivi salentini. Il provvedimento, con tutte le sue conseguenze, sarà operativo subito dopo Capodanno.

«Lo spostamento della fascia in una zona di almeno dieci chilometri più a nord nella provincia di Bari - ha spiegato Tedeschi - sarà preso nei prossimi giorni, all’inizio di gennaio. Di conseguenza verrà modificata l’attuale perimetrazione della zona infetta e saranno attuate le misure previste dalla normativa, tra cui l’eradicazione degli ulivi nel raggio di 100 metri da quello risultato colpito dal batterio. Ci saranno limiti anche per i vivai: lo dico adesso per evitare di ingenerare false aspettative».
Intanto la ricerca delle cultivar resistenti al batterio prosegue e ieri ha aperto i battenti la serra sperimentale donata grazie a una raccolta fondi promossa dalla rivista diretta da Andreas März, con la collaborazione del magazine «Der Feinschmecker». A tagliare il nastro il governatore Michele Emiliano, che ha ribadito l’impegno della Regione attraverso il sostegno ai progetti.

«Man mano che altre ricerche dovessero dare le stesse speranze saremo in grado di finanziare anche quelle - ha assicurato Emiliano -, se dovessero arrivare soldi dall’Europa sarebbero solo un anticipo dei risarcimenti dovuti».
La serra sorge davanti all’oleificio Forestaforte dell’agronomo Giovanni Melcarne, presidente del Consorzio Dop Terra d’Otranto, che dal 2016 sta sostenendo con fondi propri una ricerca dell’Ipsp Cnr di Bari su tre oliveti per un totale di 12 ettari e mezzo con circa 1.000 piante e oltre 6.400 innesti. Nella serra saranno studiate 440 varietà diverse di olivo. Ad oggi le cultivar resistenti si sono rivelate la Leccino e la Favolosa Fs17. «La Fs17 - ha spiegato Pierfederico La Notte, responsabile scientifico del progetto “Resixo” – è figlia della cultivar Frantoio autoimpollinata, quindi con padre e madre Frantoio ma con una resistenza al batterio molto più elevata rispetto al Leccino».

A chiedere interventi decisi è stato Rocco Palese, già deputato di Forza Italia, ospite della manifestazione a cui sono intervenuti il responsabile del Dipartimento di scienze bio-agroalimentari del Cnr Donato Boscia e il direttore editoriale di Infoxylella.it, il ricercatore Sebastiano Vanadia. «Cinquecento milioni di euro e un commissario straordinario con pieni poteri - è la richiesta di Palese -: basta con il negazionismo perché si tratta di un “terremoto vegetale”».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)