Dopo Nicola Zingaretti e Matteo Richetti, il terzo candidato ufficialmente in corsa per la segreteria del Partito democratico è il pugliese Francesco Boccia. Cinquant’anni, economista, sposato con l’ex ministro forzista Nunzia De Girolamo, il deputato biscegliese ha rotto gli indugi nella tarda serata di ieri e ha lanciato se stesso con il primo di una nutrita serie di video girati nei mercati rionali delle principali città italiane, dalla Puglia al Veneto.
L’annuncio, nel filmato, è chiaro - «rivolterò il Pd dalla testa ai piedi» - e l’hashtag di riferimento anche: #aporteaperte, «per dire a tutti tornate». Quanto al format, nessuna sorpresa: Boccia presiede infatti la maratona digitale «Digithon», in scena ogni anno nella sua città natale, e puntare sulla rete, nonché su una squadra di giovani pronta a supportarlo, s’è rivelata una scelta naturale. Il messaggio politico è però tutto nel contesto, cioè nei mercati e nelle persone che si muovono sulla scena, dalla signora con la maglia «Europa» ai giovani con cui Boccia discute di scuola e futuro, passando per le battaglie di sempre («Amazon deve pagare le tasse»). Si parte dunque da lì, da quei «microcosmi» urbani, per promuovere una candidatura che insisterà sullo scollamento fra la gente e le elités con tanto di tentativo di «ricucitura». L’idea, infatti, è quella di attraversare le realtà rionali di tutta Italia con docenti universitari, economisti, banchieri e tentare di mettere a dialogo mondi che, oggi, appaiono lontanissimi. «Non basta interrogarsi sugli errori commessi, ma serve capire da dove ripartire», è il non detto che filtra dalle immagini.
La candidatura di Boccia non sarà tuttavia espressione di una corrente, nonostante non sia un mistero l’adesione dell’interessato a Fronte dem, la fazione che fa capo al governatore Michele Emiliano. Come spesso capita a quelle latitudini, la sfida si annuncia infatti piuttosto trasversale con passaggi da una sponda all’altra e lo stesso Boccia pronto ad accogliere orlandiani delusi e altri indecisi. Al netto delle manovre interne, non è comunque difficile immaginare che la corsa del deputato pugliese sarà dichiaratamente antirenziana, votata cioè all’epilogo della «stagione della rottamazione» e dunque alternativa al modello macronista che l’ex premier continua ad incarnare all’interno dell’universo dem. Nessuna ambiguità alla Zingaretti, insomma. Certo, dall’altra parte non è ancora chiaro se Matteo Renzi deciderà di giocare la propria partita in prima persona o, piuttosto, deciderà di delegarla a qualche fedelissimo delle seconde linee, a cominciare dagli ex ministri Giuseppe Minniti e Graziano Delrio (entrambi intenzionati a declinare), passando per la brindisina Teresa Bellanova. Il nodo non è ancora sciolto ma, nel frattempo, i candidati sono saliti a tre e la contesa si annuncia complessa ma non «regionalizzata». Pur avendo il Sud fra le proprie priorità programmatiche, Boccia punterà infatti ad un attraversamento verticale del territorio, qualificandosi come portatore di una visione più che delle istanze di un territorio da cui però, come segnala l’incipit del video, tutto si origina.