Se ne parla soltanto dal 1986. Trent’anni non sono stati sufficienti per aprire al traffico la linea Bari-Bitritto, l’ultimo pezzo del servizio metropolitano che dovrebbe - un giorno - prevedere anche una fermata allo stadio «San Nicola». I lavori - gli ultimi - sono praticamente terminati, ma i tempi per vedere passare un treno saranno tutt’altro che brevi. Perché quei 9,1 km di binari oggi tecnicamente non sono di nessuno.
L’appalto di completamento è stato bandito da Fal, che però non può gestirla perché si tratta di una linea a scartamento ordinario connessa alla Bari-Taranto (la rete delle Appulo Lucane è a scartamento ridotto ed è isolata). E così la Regione, ormai sei mesi fa, ha scritto a Rfi per chiedere se è interessata alla presa in carico: il ministero delle Infrastrutture però ha sollevato una serie di dubbi su aspetti procedurali. Ma non è l’unico ostacolo.
Al completamento dei lavori andrà effettuato il collaudo e poi bisognerà chiedere l’autorizzazione all’esercizio all’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria. Poi, individuato il gestore dell’infrastruttura, bisognerà affidare il servizio. Qui le ipotesi sono due: o una gara d’appalto, oppure l’affidamento diretto. E in quest’ultimo caso, per ovvi motivi tecnici, il gestore non potrebbe che essere Trenitalia.
I lavori sulla Bari-Bitritto erano stati sospesi nel 2002 per un contenzioso con l’impresa Pizzarotti che aveva realizzato la gran parte delle opere civili. L’ultimo appalto (2011, apertura cantieri nel 2013) ha riguardato un sovrappasso, le stazioni di Bitritto e Carbonara, le fermate di Lamasinata e Loseto e una bretella di 220 metri per l’ingresso nella stazione centrale di Bari. Al momento sono in corso solo ultimi ritocchi, dovranno solo essere montati i cavi di alimentazione della linea elettrica prima della messa in tensione, così da evitare possibili furti.
L’idea progettuale prevedeva treni metropolitani ogni mezz’ora, un viaggio di circa 15 minuti per servire una bella fetta dell’hinterland barese (il bacino di utenza sono circa 100mila persone): la Regione dovrà stanziare circa un milione e centomila euro per coprire il costo chilometrico del servizio, da reperire nell’ambito del fondo trasporti. Il tutto in sinergia anche con il trasporto urbano su gomma della città di Bari, perché molto probabilmente la Bari-Bitritto permetterà di disattivare alcune delle linee storiche che collegano la stazione centrale alle ex frazioni di Carbonara e Loseto.
Ma i tempi, come detto, non saranno brevissimi. Tra la materiale consegna della rete a Rfi - sempre che si arrivi all’accordo - e le attività burocratiche di collaudo e autorizzazione serviranno, per essere ottimisti, almeno sei mesi. Molto più probabilmente sarà necessario almeno un anno. Poi dovrà essere trovato il gestore del servizio, che - per logica - non può che essere Trenitalia considerando che l’interoperabilità della rete sulla stazione centrale di Bari resta soltanto sulla carta.

Un'attesa lunga trent'anni, ma serviranno sei mesi perché qualcuno prenda in carico i binari. In pole Trenitalia
Lunedì 27 Agosto 2018, 09:09
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