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Regione, irregolari 2 contratti
consulenza M5S: «Rimborsate»

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Consiglio Regionale della Puglia in Via Giuseppe Capruzzi, 204, 70123 Bari, Italia

Consiglio Regionale della Puglia a Bari

I giudici contabili hanno giudicato irregolari l'aumento corrisposto a due collaboratori legali del gruppo che dovrà rifondere la Regione di 2.400 euro

Domenica 08 Aprile 2018, 13:00

MASSIMILIANO SCAGLIARINI

BARI - I nuovi contratti con le consulenti legali del gruppo Cinque Stelle alla Regione decorrevano dal 10 aprile 2017, e dunque è illegittimo l’aumento di stipendio (400 euro al mese a testa) che è stato loro erogato per i primi tre mesi dell’anno. Per questo la sezione di controllo pugliese della Corte dei conti ha imposto ai grillini di rettificare il rendiconto del gruppo e rifondere 2.400 euro alle casse di via Capruzzi: presumibilmente ciò avverrà con un versamento di tasca propria da parte dei consiglieri.

Le risposte fornite dal capogruppo Cristian Casili alla richiesta di chiarimenti dei giudici contabili non sono dunque risultate convincenti: sia i contratti che l’«allegato etico» riportavano la data del aprile, la stessa che appare sul sito del Consiglio, eppure il nuovo stipendio (2.400 euro al posto dei 1.900 previsti dai contratti precedenti) era stato corrisposto alle collaboratrici Valentina Romano e Roberta Caragnano già da gennaio. «A causa di un refuso, sul contratto è stata indicata manualmente una data di inizio degli effetti del nuovo contratto errata», è la giustificazione proposta dal gruppo, secondo cui «le parti con comportamento concludente si erano date regole nuove sin dal mese di gennaio 2017 mediante l’emissione delle fatture riportate in rendiconto». Per quanto riguarda invece la data del 10 aprile riportata sul sito, i grillini hanno spiegato che «i due contratti, già sottoscritti dalle parti, erano in attesa di essere inoltrati al presidente del Consiglio insieme alle ulteriori variazioni ed integrazioni. Il tutto è avvenuto mediante un unico invio al solo scopo di non congestionare la corrispondenza con la presidenza».

Secondo i giudici contabili (presidente Chiappiniello, estensore Petrucci) i grillini non hanno provato che i contratti siano stati sottoscritti prima del 10 aprile 2017. «Possono assumere valore indiziante della data di effettiva sottoscrizione del contratto - è scritto nel referto - proprio le sottoscrizioni delle raccomandazioni etiche che costituiscono, come confermato dal presidente del gruppo, appendici dei contratti e che risultano avvenute in data 10 aprile 2017. Non risulta, peraltro, desumibile dall’oggetto indicato nelle fatture liquidate per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2017 la data di decorrenza dei predetti contratti. La medesima data del 10 aprile 2017 è poi rilevabile anche dall’esame del sito web istituzionale del Consiglio regionale ed in particolare dall’estrazione dei dati del personale del gruppo effettuata alla data del 19 febbraio 2018, emerge, relativamente ai predetti contratti di consulenza, la decorrenza dal 10 aprile 2017 sino al termine della legislatura con la precisazione che i nuovi contratti sostituiscono i precedenti».

I giudici contabili hanno dunque dichiarato irregolare il rendiconto grillino in relazione ai 2.400 euro da restituire. Via libera invece a tutti gli altri gruppi, con l’eccezione del Misto, per i pochi mesi in cui era formato da un solo componente: in questo caso, la somma giudicata irregolare (e che dovrà essere restituita) è pari a circa 410 euro.

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