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Raoul Bova e la masseria di Fasano: «La mia Puglia, una perla del Sud»

Raoul Bova e la masseria di Fasano: «La mia Puglia, una perla del Sud»

 
Gino Bianco

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Gino Bianco

Raoul Bova e la masseria di Fasano: «La mia Puglia, una perla del Sud»

L'attore ha acquistato casa a Pozzo Faceto: ecco come ci è arrivato

Venerdì 20 Settembre 2019, 15:00

Fasano Una masseria in Puglia. Dopo Franco Tatò, Mario Colombo della Colmar e Renè de Picciotto, anche Raoul Bova ha casa a Fasano. Lo abbiamo incontrato nella sua masseria a pochi passi dalla frazione di Pozzo Faceto.

La sua prima volta a Fasano?
«Ero a Nardò, stavo girando un film con Michele Placido. Quando mi venne a trovare la mia attuale fidanzata, Rocio, decisi di fare un week end un po’ lontano dal gruppo per prendere un momento di pausa e di riposo. Michele mi consigliò la zona di Fasano e così mi sono ritrovato in questa parte della Puglia. Per caso, poi, una persona mi fece vedere tante meravigliose masserie e sono rimasto a bocca aperta. Da lì partì l’idea di affittarne una e di rimetterla a nuovo».

Perché si è innamorato di questa città?
«C’è un’energia particolare che racchiude un po’ tutte le particolarità del Napoletano, della Sicilia, della Calabria, che hanno un’energia particolare. Sono rimasto affascinato dalla forza, dalla grandezza di questi monumenti che sono gli alberi di ulivo. Per me sono un’opera d’arte disegnata dal vento, dal tempo e dalla pioggia. Sono l’opera d’arte più perfetta che abbiamo nel mondo e sono un’opera d’arte viva. Avere la possibilità di guardare un albero, di possederlo, di averlo come strumento di ispirazione è per me la cosa più bella. Poi c’è ovviamente il mare, il calore delle persone che, ripeto, ha una grande intensità. Io, che vengo da mamma napoletana e papà calabrese, ci rivedo proprio il Sud. È la giusta unione tra le due realtà».

Provi a dare un consiglio e ci dica cosa migliorerebbe.
«È ciò che migliorerei in tutta l’Italia perché ci sono, dico una cosa banale, lentezze burocratiche che tendono a rallentare tutto il bello di una terra che andrebbe curata e protetta, ma andrebbero anche incentivati gli investimenti di chi vuole creare lavoro e valorizzare la Puglia».

Cosa consiglierebbe ai giovani di Fasano?
«I giovani hanno bisogno di avere delle strutture. È ovvio che bisognerebbe regolamentarne l’apertura, bisognerebbe avere anche un piano regolatore che comunque consenta di non deturpare il territorio, perché sarebbe una cosa sbagliatissima togliere il bello di questa terra, però incentivare i giovani a produrre, a fare cose belle, a ristrutturare tutto ciò che c’è di bello della Puglia e a renderlo la ricchezza della Puglia, io mi sentirei di farlo».

Quali sono i suoi progetti professionali?
«A Torino sto girando una serie televisiva che si chiama “Giustizia per tutti”, molto interessante, che parla appunto della legge e della giustizia. Sarà trasmessa nella prossima primavera».

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