Ha preso il via con la costituzione delle parti civili dinanzi al gup del tribunale di Bari l'udienza preliminare nei confronti di 50 persone coinvolte nel procedimento penale denominato Mare e Monti nato dall’operazione che nell’ottobre del 2024 ha colpito la mafia garganica e in particolare il clan Li Bergolis - Miucci.
Le accuse riguardano a vario titolo reati compiuti nei territori di Manfredonia, Mattinata, Vieste e Monte Sant'Angelo. Questi stessi comuni si sono costituiti parte civile per difendere la loro comunità, «la sua immagine e i valori di legalità e giustizia, costituendosi in giudizio a tutela della collettività e per ottenere il giusto ristoro dei danni subiti».
Parti civili anche l’associazione antimafia Giovanni Panunzio, rappresentata dall’avvocato Mario Aiezza, la Fai Antiracket, Regione Puglia, oltre a diverse persone offese. Oltre alla costituzione delle parti, stamani c'è stato il deposito di ulteriore documentazione da parte della Procura e di alcuni difensori.
La maggior parte degli imputati ha fatto richiesta di giudizio abbreviato, la cui ammissioni sarà valutata dal giudice nel corso della prossima udienza, fissata il 19 settembre, ed eventualmente si procederà anche alla discussione dell’udienza preliminare per coloro che, invece, hanno optato per il rito ordinario.
Questa nuova costituzione di parte civile si inserisce in un percorso coerente e costante che, negli ultimi dieci anni, ha visto l’Associazione operare instancabilmente nelle aule di giustizia, nelle scuole, nelle piazze e nelle comunità della Capitanata. Un percorso che, nel nome e nel sacrificio di Giovanni Panunzio, imprenditore assassinato perché scelse di non piegarsi al ricatto mafioso, si è posto come obiettivo quello di promuovere una cultura diffusa della legalità, di difendere i diritti delle persone offese e di dare voce a quanti si oppongono al dominio criminale». Così il presidente dell’associazione Giovanni Panunzio, l’avvocato Dimitri Lioi, dopo la costituzione di parte civile dell’associazione, avvenuta questa mattina durante l’udienza preliminare del processo Mare e Monti contro la mafia garganica che si è svolta a Bari.
«Giovanni Panunzio (assassinato a Foggia il 6 novembre del 1992 dalla criminalità organizzata foggiana per il suo rifiuto al pagamento di una maxi tangente e per aver denunciato i suoi estorsori) è stato insignito dallo Stato Italiano del titolo di testimone di coraggio - continua Lioi - ed è inserito nella lista pubblica del Ministero dell’Interno che raccoglie le figure esemplari della lotta civile e democratica contro le mafie. L’associazione, operando su tutto il territorio nazionale, porta avanti la sua memoria come patrimonio di valore civile e culturale. La giornata odierna rappresenta quindi non solo un ulteriore passo in avanti nel contrasto giudiziario alle mafie, ma anche la conferma di un cammino che, a dieci anni dalla nascita dell’associazione, continua con rinnovata convinzione».