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Foggia, per il tentato omicidio Fratianni torna in cella Mario Lanza

 
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Foggia, per il tentato omicidio Fratianni torna in cella Mario Lanza

Il 68enne foggiano fu condannato in primo grado a 7 anni per aver preso parte al progetto di omicidio del costruttore Antonio Fratianni, sventato dalla squadra mobile il 26 giugno 2022

Martedì 18 Marzo 2025, 14:59

FOGGIA - E’ tornato in carcere dopo meno di un mese trascorsi agli arresti domiciliari, ora revocati per non aver rispettato gli obblighi imposti, Mario Lanza, 68 anni, foggiano, condannato in primo grado a 7 anni per aver preso parte al progetto di omicidio del costruttore Antonio Fratianni, sventato dalla squadra mobile il 26 giugno 2022. La terza sezione della corte d’appello di Bari che il 21 febbraio scorso aveva concesso i domiciliari all’anziano foggiano dopo 2 anni e 7 mesi dietro le sbarre, glieli ha ora revocati perché nel corso di un controllo dei carabinieri nell’abitazione di borgo Mezzanone, l’imputato è stato trovato insieme a un parente che non figurava tra le persone che poteva incontrare: Lanza è stato così trasferito nel carcere di Foggia.

L’anziano finì in cella il 22 luglio 2022 quando la Dda dispose il fermo di 6 foggiani, tra cui il capo clan Emiliano Francavilla al vertice dell’omonima famiglia federata con i Sinesi, per tentato omicidio aggravato dalla mafiosità. A dire dell’accusa, il clan Francavilla/Sinesi voleva uccidere il costruttore perché Fratianni il 2 marzo precedente aveva sparato e ferito gravemente a Nettuno Antonello Francavilla (fratello di Emiliano e con lui a capo della batteria mafiosa; nel marzo 2022 era ai domiciliari nella cittadina laziale perché imputato di estorsione) e il figlio minorenne, per non restituire un’ingente somma ricevuta dal clan per reinvestirla. Fratianni, sotto processo a Velletri per duplice tentato omicidio aggravato dalla mafiosità, si dice innocente; sostiene d’essere vittima di un’estorsione da parte di Antonello Francavilla che pretendeva un milione, un appartamento e un locale commerciale.

Stando alla ricostruzione di Dda e squadra mobile, Fratianni doveva essere ammazzato la sera del 22 giugno 2022 all’uscita dal casello industriale di Foggia dell’autostrada A/14 al suo ritorno in città da Brindisi. Un commando armato di tre sicari in auto, tra cui Emiliano Francavilla e Antonio Lanza figlio di Mario, era pronto a entrare in azione e sparare non appena informato del transito della macchina di Fratianni. Compito quest’ultimo affidato anche a Mario Lanza che doveva fungere da vedetta, appostandosi in un casolare adiacente il tratto autostradale. La squadra mobile scoprì il progetto di morte intercettando Francavilla; e mise in salvo l’imprenditore evitando che tornasse a Foggia.

In primo grado il Tribunale dauno il 13 febbraio 2024 condannò 5 dei 6 imputati, infliggendo 12 anni a Emiliano Francavilla e 7 anni a Mario Lanza. Il processo d’appello è iniziato lo scorso 21 febbraio a Bari (sentenza entro l’estate) quando i difensori dei 5 condannati hanno rinunciato a insistere nel chiedere l’assoluzione per puntare a riduzioni di pena. In quella stessa udienza del 21 febbraio i giudici della terza sezione della corte d’appello di Bari accolsero l’istanza dell’avv. Paolo Ferragonio, e concessero i domiciliari a Mario Lanza all’epoca detenuto nel carcere genovese di Marassi, tenendo conto del “non irrilevante periodo di detenzione carcerario presofferto” (ben 2 anni e 7 mesi); “la rinuncia nel processo d’appello a insistere sulla richiesta di assoluzione”; e “lo stato di sofferenza dell’imputato desumibile dalla perizia del medico legale”.

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