FOGGIA - Anaao Assomed e Cimo Fesmed proclamano lo stato di agitazione e annunciano la manifestazione unitaria prevista a Foggia, per lunedì 16 settembre, alla presenza dei segretari nazionali Pierino Di Silverio e Guido Quici.
«Maruggio, Taranto, Erchie, Foggia. Sono solo gli ultimi casi di violenze subite da medici durante lo svolgimento del loro lavoro. Più di uno a settimana. L’ultimo, quello di Foggia - spiegano i segretari regionali di Anaao Assomed, Angelo Mita e di Cimo-Fesmed, Arturo Oliva - è l’apice di una escalation continua e inarrestabile. Vertici, incontri, decisioni, sino ad ora, si sono rivelati insufficienti per contrastare un fenomeno in costante crescita. Non possiamo perdere altro tempo. Per questo proclamiamo lo stato di agitazione».
«Una scelta necessaria - aggiungono i segretari aziendali del Policlinico di Foggia, di Anaao Fabrizio Corsi e di Cimo-Fesmed, Graziano Minafra - perché oggi mancano le condizioni minime di sicurezza per svolgere giornalmente il nostro lavoro».
La manifestazione congiunta, alla quale parteciperanno anche il segretario nazionale di Anaao Assomed Pierino Di Silverio e il segretario nazionale di Cimo Fesmed, Guido Quici, è prevista per lunedì 16 settembre, a partire dalle 11,30, in via Martiri di via Fani nei pressi dell’ingresso di viale Pinto del Policlinico di Foggia.
L'APPELLO DI EMILIANO
«La morte di una ragazza lascia sgomenti tutti ma la violenza non può avere giustificazioni: chiediamo che negli ospedali sia garantita la sicurezza aumentando il presidio delle forze di polizia. E’ un principio fondamentale che lo Stato deve assicurare affinché medici, infermieri e operatori socio sanitari svolgano con serenità e professionalità il loro lavoro di cura delle persone». E’ il messaggio che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha chiesto al suo vice, Raffaele Piemontese, di diffondere questa mattina durante un incontro nel Policlinico Riuniti di Foggia. Qui, lo scorso 4 settembre, i parenti di una ragazza morta durante un intervento, hanno aggredito il personale di chirurgia toracica.
«Il dolore per una giovane vita spezzata - ha detto Piemontese - la condanna di ogni violenza mai giustificabile, la solidarietà agli operatori sanitari aggrediti, una cura di buon senso organizzativo per migliorare l’accesso al pronto soccorso e per realizzare un percorso pediatrico autonomo e, più in generale, un nuovo codice di comportamento con pazienti e cittadini». «Ma, sul lato della sicurezza degli ospedali - ha proseguito - occorre maggiore attenzione da parte del governo nazionale che deve disporre postazioni fisse della polizia nei pronto soccorso». Piemontese ha incontrato il personale del pronto soccorso insieme alla direttrice Paola Caporaletti e, con il direttore Francesco Sollitto, i medici di Chirurgia toracica. "La violenza è sempre da condannare, anche quando si scatena come reazione di un episodio sconvolgente come la morte di una persona cara», ha ripetuto Piemontese, accompagnato dal direttore generale del Policlinico, Giuseppe Pasqualone.