Mercoledì 22 Ottobre 2025 | 15:05

Foggia, un viaggio tra le antiche mappe dei tratturi

Foggia, un viaggio tra le antiche mappe dei tratturi

 
redazione foggia

Reporter:

redazione foggia

Foggia, un viaggio tra le antiche mappe dei tratturi

All’Archivio di Stato di Foggia custoditi antichissimi atlanti della Dogana della mena delle pecore, la cassaforte del Regno per 400 anni

Lunedì 15 Luglio 2024, 17:00

“Ogni volta, sfogliare, pagina dopo pagina questi volumi, suscita anche a me emozione, perché ci si trova davanti a veri e propri capolavori, dal valore storico e artistico: una descrizione dettagliata dei tratturi, le vecchie autostrade che permettevano ai pastori abruzzesi e molisani di scendere in Puglia per poter pascolare le proprie greggi. Realizzati con disegni a mano, su pergamena e usando colori per segnalare fiumi, boschi, castelli. In definitiva un vero tesoro di informazioni su un paesaggio rappresentato graficamente dal 1447 al 1806 ed anche oltre”.

A ricordarlo è Massimo Mastroiorio, direttore dell’Archivio di Stato di Foggia, mostrando gli Atlanti conservati nel fondo Dogana delle Pecore, ivi gelosamente custoditi, e che rappresentano le terre doganali e il loro uso nella regolamentazione della transumanza verso la Puglia, mirabile esempio di prima cartografia ad uso fiscale nel Mezzogiorno oltre che un fondamentale strumento di conoscenza dell’uso del territorio e di come questo veniva percepito.

L'Archivio di Stato di Foggia è solo una delle prime tappe de "Le Via della Lana", documentario destinato al mercato televisivo nazionale e internazionale, in fase di realizzazione, a firma di Kairostudio, e del regista Daniele Di Domenico: un viaggio di oltre 240 chilometri, da Foggia a L’Aquila, lungo il tratturo magno ed altri regi tratturi, le vie d’erba che i pastori hanno utilizzato per secoli, assieme a milioni di pecore, dai pascoli estivi sugli altopiani dell’Appennino in Molise e in Abruzzo, a quelli invernali sul Tavoliere delle Puglie, per raccontare finalmente in modo unitario e completo, la civiltà della transumanza che l’Unesco ha dichiarato dal 2019 Patrimonio immateriale culturale dell’umanità.

Tappe obbligate a Foggia sono state poi l'Epitaffio di via Alessandro Manzoni, realizzato nel 1651, sul punto di arrivo dei tratturi L'Aquila-Foggia e Celano-Foggia, e che serviva ai pastori come punto di riferimento per individuare la via del ritorno. E lungo i primissimi passi del tratturo, direzione San Severo, lo splendido complesso monumentale della chiesa delle Croci. E ancora una visita allo straordinario archivio fotografico di Edmondo Di Loreto, appartenente ad una famiglia di grandi armentari originari di Villetta Barrea in Abruzzo.

Ma fulcro del racconto non poteva che essere a Foggia la Regia Dogana della Mena delle Pecore, nel palazzo del XV secolo ora sede della Provincia, centro del potere e dell’economia dell’intero Mezzogiorno, da quando a metà del 400’ Alfonso D’Aragona riorganizzò e normò in modo rigoroso la transumanza delle pecore dalle montagne del Molise e dell’Abruzzo fino ai verdi pascoli del Tavoliere, attraverso le vie d’erba dette tratturi, e con l’obbligo per i pastori di pagare una quota in cambio dell'assegnazione di uno dei lotti del Tavoliere, dove milioni di pecore pascolavano fino a primavera inoltrata, e poi subito dopo la tosatura, ritornavano nelle località di provenienza, non prima però che i pastori vendessero i loro prodotti, a cominciare dalla preziosa lana, in una grande fiera annuale, che si svolgeva davanti a porta Arpana e che richiamava mercanti da tutta Europa.

Spiega a tal proposito Roberta De Iulio, architetta foggiana esperta di tratturi e dottore di ricerca in Storia e Archeologia globale dei paesaggi: "i tratturi possono oggi assumere una nuova declinazione, come segno del paesaggio che presenta una pluralità di valori, da quello culturale a quello ecologico e di connessione tra la città e la campagna. Per quanto buona parte dei tratturi oggi non siano più riconoscibili, rappresentano una infrastruttura materiale ancora reale nella sua consistenza demaniale, soprattutto lungo le aree interne, che attende di essere resa nuovamente leggibile per esprimere a pieno il suo potenziale culturale e turistico".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)