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Inneggiò alla malavita la notte di Capodanno: a Foggia da rifare il processo a Perdonò

 
Redazione Foggia

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Inneggiò alla malavita la notte di Capodanno: a Foggia da rifare il processo a Perdonò

Affiliato al clan Moretti, accusato d’aver aver sparato con una “scacciacani” per festeggiare il Capodanno 2021, augurando “Buon anno a tutta la malavita di Foggia”

Domenica 23 Giugno 2024, 13:23

FOGGIA - La Cassazione ha accolto il ricorso difensivo e annullato con rinvio la condanna a pagare un’ammenda di 100 euro inflitta a Giuseppe Perdonò, classe ’88, detto “Scarafone”, presunto affiliato al clan Moretti, accusato d’aver aver sparato con una “scacciacani” per festeggiare il Capodanno 2021, augurando “Buon anno a tutta la malavita di Foggia”. Il filmato fece il giro del web; ebbe una vasta eco mediatica; il malavitoso (attualmente detenuto in carcere per altre vicende) fu subito identificato e denunciato per aver violato l’articolo 703 del codice penale che sanziona con l’ammenda “chi fa accensioni o esplosioni pericolose”: era seguita la condanna a un’ammenda di 100 euro. La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’avv. Paolo Ferragonio, annullato la condanna e ordinato di ricelebrare il processo: per la difesa non c’è prova della pericolosità dei colpi sparati in aria, presupposto del reato.

Sin qui la notizia dell’esito del ricorso in Cassazione per un episodio minimale e singolare. Nell’ottica difensiva però la decisione della Suprema corte potrebbe avere un peso nel processo d’appello “Decimabis” alla mafia del pizzo, in cui Perdonò è imputato di associazione mafiosa con condanna a 11 anni inflitta dal Tribunale di Foggia lo scorso 25 ottobre. Il pm della Dda Bruna Manganelli nel chiedere e ottenere la condanna di “Scarafone” per mafia quale affiliato al clan Moretti col compito di riscuotere le estorsioni, indicò tra gli elementi a suo carico le dichiarazioni del pentito Patrizio Villani (“so che è affiliato al clan Moretti e si occupa di estorsioni”); l’arresto e condanna di Perdonò a 2 anni e 8 mesi per aver preteso un pizzo settimanale dai commercianti ambulanti del mercato settimanale del Venerdì; “l’essere stato denunciato per aver postato la notte di Capodanno 2021 un video su un social network in cui armato di pistola a salve inneggiava alla malavita di Foggia, sparando alcuni colpi in aria”. Perdonò fu coinvolto e arrestato il 16 novembre 2020 nel blitz “Decimabis” contro la mafia del pizzo contrassegnato dall’emissione di 44 ordinanze cautelari, cui è seguito il processo a 41 imputati: al momento 40 condanne a oltre 233 anni di reclusione; il 17 dicembre successivo il Tribunale della libertà di Bari accolse il ricorso dell’avv. Ferragonio e scarcerò “Scarafone” per insufficienza di indizi; il 2 gennaio 2021 il foggiano fu denunciato a piede libero per aver sparato in aria facendo gli auguri “a tutta la malavita di Foggia”; venne riportato in cella il 22 marzo 2022 su decreto di fermo della Dda per concorso con due foggiani in tentata estorsione aggravata dalla mafiosità a un imprenditore, avvertito con pistolettate contro il garage di casa, e pretesa di un pizzo di 2500 euro, con condanna in appello ridotta a 5 anni e 4 mesi; è infine in attesa di giudizio nel maxi-processo “Game over” relativo al monopolio sullo spaccio di cocaina in città imposto dai clan della “Società” (82 arresti nel blitz del 24 luglio 2023, l’ordinanza cautelare venne notificata a Perdonò in cella), in cui risponde di traffico di droga e spaccio di cocaina aggravati dalla mafiosità quale presunto “addetto alla commercializzazione al dettaglio della cocaina mensilmente assegnata dai clan con quantitativi preordinati”: la Dda ne ha chiesto la condanna a 14 anni e 8 mesi, la sentenza di primo grado del gup di Bari è attesa entro l’anno.

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