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Tentato omicidio Fratianni: per i sei imputati a Foggia chieste condanne per oltre 70 anni

Tentato omicidio Fratianni: per i sei imputati a Foggia chieste condanne per oltre 70 anni

 
Redazione Foggia

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Tentato omicidio Fratianni: per i sei imputati a Foggia chieste condanne per oltre 70 anni

Emiliano Francavilla, Antonello Francavilla, Giovanni Consalvo, Mario Lanza, Antonio Lanza, Giuseppe Sonnino e Michele Ragno. L’imprenditore doveva essere ucciso all’uscita del casello autostradale della zona industriale

Giovedì 14 Dicembre 2023, 11:05

Il pm della Dda Bruna Manganelli ha chiesto 6 condanne a complessivi 70 anni e 2 mesi di carcere con pene da 10 a oltre 13 anni, nel processo abbreviato in corso in Tribunale da maggio a 6 foggiani, detenuti dal 22 luglio 2022. Sono accusati a vario titolo del tentato omicidio del costruttore Antonio Fratianni sventato dalla squadra mobile il 26 giugno di un anno fa; tentata estorsione a 2 spacciatori per imporre loro di rifornirsi di droga dal clan; spaccio di cocaina, reati aggravati dalla mafiosità per i metodi usati e per aver agito per agevolare il clan Sinesi/Francavilla.

Oltre 13 anni per il boss - Tenendo conto dello sconto di un terzo previsto dal rito abbreviato e ritenendo che nessuno degli imputati meriti la concessione delle attenuanti generiche, il pm ha chiesto 13 anni e 10 mesi per Emiliano Francavilla, 44 anni, al vertice dell’omonima batteria insieme al fratello maggiore Antonello; 10 anni e 8 mesi per Giovanni Consalvo, 32 anni, genero di Emiliano Francavilla; 11 anni per Mario Lanza di 66 anni; e 11 anni e 8 mesi per il figlio Antonio Lanza di 43 anni; infine chiesti 12 anni per Giuseppe Sonnino, 52 anni, e 11 anni per Michele Ragno, 47 anni. I 6 foggiani che assistono alle udienze in videoconferenza dalle carceri rispondono del tentato omicidio Fratianni; Emiliano Francavilla e Ragno sono accusati anche di spaccio e tentata estorsione. Nelle prossime due udienze a gennaio spazio alle arringhe dell’avv. Francesco Ciacieri legale di parte civile per Fratianni e dei difensori: gli avv. Angelo Loizzi e Roberto Di Marzo per Francavilla; Claudio Caira per Consalvo; Paolo Ferragonio per i Lanza; Antonello Genua, per Ragno e Sonnino: i legali chiederanno l’assoluzione dei 6 imputati, sentenza entro febbraio.

Commando e vedette - Il pm ha ricostruito le tappe dell’inchiesta, nata dalle intercettazioni disposte indagando sull’omicidio di Roberto Russo, assassinato a Foggia in via Silvio Pellico il 25 marzo 2022. Mandanti e esecutori dell’agguato mafioso sono ancora impuniti, ma le microspie piazzate dalla squadra mobile registrarono colloqui dai quali emerse - sostiene l’accusa - la decisione di Emiliano Francavilla scarcerato a fine marzo 2022 dopo 11 anni in cella, di uccidere Fratianni. Alle intercettazioni si aggiunsero le dichiarazioni di Domenico Solazzo dipendente del costruttore, diventato testimone protetto di Giustizia e sulla cui attendibilità ha insistito il pm in requisitoria. Secondo la ricostruzione accusatoria, Fratianni doveva essere assassinato la sera di domenica 26 giugno 2022 al ritorno a Foggia, all’uscita dal casello autostradale industriale. Francavilla, Antonio Lanza e Sonnino erano appostati armati su una “Fiat 500” rubata, in attesa che l’imprenditore rientrasse in città; Mario Lanza e Consalvo si dovevano appostare in un casolare abbandonato adiacente l’autostrada A/14 e segnalare l’arrivo dell’auto della vittima; Ragno e Francavilla - prosegue l’accusa - nelle settimane precedenti minacciarono di morte Domenico Solazzo, dipendente di Fratianni perché nascondesse un gps sul fuoristrada dell’imprenditore per monitorarne gli spostamenti.

Vendetta e soldi - “La ragioni del tentato omicidio” contesta la Dda “sono da individuarsi nell’esigenza del clan Sinesi/Francavilla di ridefinire mediante una vera e propria guerra di mafia gli assetti di potere nella Società, in seguito al duplice tentato omicidio di Antonello Francavilla e del figlio minorenne avvenuto a Nettuno il 2 marzo 2002”, ferimento di cui è imputato Fratianni, sotto processo in Tribunale a Tivoli. Il clan Francavilla voleva uccidere Fratianni per vendicare l’agguato a Antonello Francavilla e per punire l’imprenditore che “dopo aver ricevuto dai Francavilla ingenti somme di denaro provento di attività delittuosa al fine di investirle, non aveva restituito quanto promesso”.

Imputato/vittima – Fratianni è parte offesa nel processo a Foggia e imputato di duplice tentato omicidio di Antonello Francavilla e figlio aggravato dalla mafiosità, nel processo iniziato a settembre a Tivoli. La Dda contesta all’imprenditore fermato il 2 agosto 2022, d’essere andato a casa di Antonello Francavilla suo conoscente che era ai domiciliari a Nettuno e d’aver sparato a boss e al figlio ferendoli gravemente, per non restituire al mafioso un’ingente somma ricevuta due anni prima per costruire un palazzo in viale Giotto a Foggia. “La causale del duplice tentato omicidio” contesta la Dda romana “è riconducibile a contrasti all’interno del clan Sinesi/Francavilla nel quale deve ritenersi orbitante Fratianni, transitato dall’essere un imprenditore mera testa di legno asservita agli interessi del clan a collettore di somme di provenienza illecita del sodalizio mafioso”. Fratianni nega e sostiene d’essere stato vittima di un tentativo di estorsione, da lui denunciato alla Dia di Foggia il 3 marzo 2022, da parte di Antonello Francavilla.

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