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Foggia, Francavilla, il «boss» della Società, condannato a 4 anni

Foggia, Francavilla, il «boss» della Società, condannato a 4 anni

 
Redazione Foggia

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aula di tribunale

Venne arrestato perchè girava in città armato di pistola. L'uomo, che ha assistito al processo in videoconferenza dal carcere, temeva per la sua vita

Mercoledì 07 Giugno 2023, 13:04

FOGGIA - Condannato a 4 anni e 4 mesi perché girava in città armato di pistola Antonello Francavilla, mafioso foggiano di 46 anni, al vertice del clan Sinesi/Francavilla insieme al fratello minore Emiliano e al suocero Roberto Sinesi. La sentenza è stata pronunciata dal gup del Tribunale di Foggia Odette Eronia al termine del processo abbreviato chiesto dalla difesa per beneficiare della riduzione di un terzo della pena; il pm Paola De Martino aveva chiesto 5 anni e 4 mesi; l’avv. Manuela La Cava sollecitava il minimo della pena con concessione delle attenuanti generiche (negate dal giudice), mentre il pm contestava la recidiva che ha inciso sull’entità della pena. Il difensore in arringa ha rimarcato come inizialmente la Procura avesse ritenuto congrua una condanna a 2 anni, concordando un patteggiamento con la difesa, proposta che fu rigettata il 21 aprile dal gup (un giudice diverso da quello che ieri ha pronunciato la sentenza) perché la pena venne ritenuta troppo bassa.

Arrestato in flagranza il 18 gennaio scorso dai “Falchi” della squadra mobile in un bar della zona di via Capozzi perché girava con una pistola marca “Glock” calibro 9 con silenziatore e colpo in canna, Francavilla ha assistito all’udienza in videoconferenza dal carcere di Civitavecchia. E’ stato riconosciuto colpevole di porto, detenzione illegale e ricettazione della pistola risultata rubata nel maggio 2017, e di violazione della sorveglianza speciale. La difesa farà appello per ottenere in secondo grado una riduzione di pena.

Dopo la sentenza di primo grado, resta da chiedersi perché un personaggio dello spessore criminale di Antonello Francavilla, che sa bene d’essere soggetto a controlli delle forze dell’ordine, andasse in giro con un’arma nello zaino. Quando il gip glielo chiese nell’interrogatorio all’indomani dell’arresto, il malavitoso si avvalse della facoltà di non rispondere, pur ammettendo i fatti e chiedendo scusa. Temeva d’essere ucciso dopo essere sfuggito già alla morte in un agguato a Nettuno sul litorale laziale la mattina del 2 marzo 2022?

Per il boss della “Società” si tratta dell’ennesima condanna che porta il conto a circa 30 anni di reclusione accumulati negli anni. Dal primo arresto del 2 novembre ’99 per detenzione illegale di una pistola nella sua villa alla periferia di Foggia con condanna a 2 anni e 2 mesi; all’assoluzione dall’accusa di mafia nel blitz “Double edge” del 24 giugno 2002 con 30 arresti relativo alla guerra di mafia del ‘98/99 con 12 morti (tra cui il padre Mario Francavilla) e 2 agguati falliti; dagli 8 anni e 8 mesi inflitti nel processo “Araba fenice” al clan Sinesi/Francavilla (21 arresti a maggio 2003) quale mandante del duplice tentato omicidio dei cognati Gianfranco e Rodolfo Bruno in piazza Sant’Eligio il primo marzo 2003, alle assoluzioni nella stessa inchiesta da mafia, 20 estorsioni e tentato omicidio di Angelo Gallucci del maggio 2003 collegato alla guerra tra i Francavilla/Sinesi e i Trisciuoglio/Prencipe che contò in 15 mesi 14 morti e 4 agguati falliti.

E ancora i 6 anni inflitti nel processo Gotha (6 arresti a novembre 2013) per aver importato a Foggia 300 chili di hashish dal Marocco via Spagna; i 7 anni e 4 mesi per mafia nel processo Corona (23 arresti il 16 luglio 2013); e la condanna per estorsione aggravata dalla mafiosità al titolare di un’azienda del settore agro-alimentare nel processo Rodolfo (10 arresti nel blitz del 4 aprile 2016), per il quale sarà riprocessato in corte d’appello a Bari per ridurre la pena dai 13 anni e 4 mesi inflitti in continuazione con i processi Corona e Gotha.

Dove Antonello Francavilla non risulta alla casella “imputato” ma in quella di parte offesa, è nell’inchiesta della Dda di Roma sul duplice tentato omicidio del boss e del figlio minorenne, avvenuto la mattina del 2 marzo 2022 nell’abitazione di Nettuno sul litorale laziale dove il mafioso era detenuto da un anno ai domiciliari per estorsione per il processo Rodolfo. A sparare e ferire padre e figlio sarebbe stato il costruttore foggiano Antonio Fratianni, 56 anni, arrestato il 2 agosto; secondo l’accusa l’imprenditore voleva così evitare di restituire un’ingente somma di denaro ricevuta 2 anni prima da Antonello Francavilla per reinvestirla: Fratianni si dice innocente e vittima di un tentativo di estorsione da parte del boss che avrebbe preteso un milione di euro, un appartamento e un locale commerciale.

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