FOGGIA - Disguidi di una domenica mattina. Disagi ai quali si poteva porre rimedio, se ci fosse una maggiore pianificazione delle iniziative. Costi aggiuntivi e imprevisti che ricadono sulle tasche degli incolpevoli cittadini. La storia avvenuta in mattinata a Foggia, ci viene raccontata da una nostra lettrice di Venosa, la signora Teresa D'Adorante che oggi doveva accompagnare il proprio figlio alla stazione di Foggia, per far rientro nella città di Padova dove sta proseguendo gli studi universitari. Una situazione più volte affrontata, ma questa volta è andato tutto storto.
«Ma quando pianificano manifestazioni cittadine cosa veramente viene considerato? - scrive la signora Teresa -. Oggi, domenica mattina partiamo da Venosa alle 8,10 direzione stazione ferroviaria di Foggia. Mio figlio universitario torna a Padova dopo le festività pasquali. Il treno è alle 9,36. Arriviamo nei dintorni del centro commerciale alle 9,10. Abbiamo quasi mezz'ora di anticipo, ma c'è una deviazione per la maratona cittadina. Chiediamo per cinque o sei volte le indicazioni per la stazione, a Vigili urbani e Protezione civile. Riusciamo ad arrivarci, dopo peripezie e giri ripetuti più volte, e come nel più classico degli incubi il treno ci passa davanti».
Nulla contro le manifestazioni sportive, ma rabbia e sconforto si palesano nelle parole finali della signora Teresa, ricche di interrogativi che si spera non restino senza risposta: «Mi chiedo cosa considerano quando si pianifica? Ma davvero non si poteva considerare una via di fuga veloce per chi era diretto in stazione per rientri post vacanze? Mi chiedo nessuno ha sentito parlare di treni soppressi a causa di scioperi nazionali di Trenitalia, con il seguente accumularsi di partenze tra sabato e domenica? Cosa successa a noi e a molti altri. Mi chiedo davvero non c'era personale preparato per indicazioni precise ed efficaci? Ora sono per strada, mio figlio parte dopo le 11, per fortuna abbiamo trovato il biglietto, questo scherzo ci è costato quasi settanta euro, e tre ore di viaggio in più, chi paga? Possibile che una città come Foggia dimentichi una sua peculiarità... essere bacino di raccolta di tanti viaggiatori? Mi sono purtroppo data una risposta, ancora una volta, non pagherà nessuno, tanto chi se ne frega, siamo al Sud»