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Posidonia alle Tremiti per tutelare il mare

 
Redazione Foggia

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Posidonia alle Tremiti per tutelare il mare

Il salvataggio e la rigenerazione della pianta oceanica nell’arcipelago nel progetto di Ioc-Unesco ed E. On

Lunedì 16 Gennaio 2023, 13:06

ISOLE TREMITI - Prosegue il progetto «Save the Wave» (Salviamo l’onda), iniziativa parte del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (2021 -2030), avviato dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco con la società E. On, tra i principali operatori energetici in Italia, con l’obiettivo di tutelare e ripristinare gli ecosistemi marini per un Mediterraneo sano, resiliente e ricco di biodiversità, dedicato in particolare alle praterie della panta acquatica oceanica «Posidonia».

Protagoniste della nuova tappa le Isole Tremiti, l’arcipelago situato al largo delle coste pugliesi, dove, su un’area complessiva di circa 100 metri quadri, sono stati impiantati i rizomi di Posidonia oceanica scalzati, in particolare, a causa degli ancoraggi dei diportisti. Il reimpianto è stato effettuato in due siti di circa 50 metri quadrati ciascuno, dove Posidonia era presente in passato e dove è poi scomparsa proprio a causa delle attività umane. Il primo sito è a nord-est degli iconici scogli chiamati «I Pagliai», dove sono state posizionate nuove porzioni di prateria tra i 15 e i 17 metri di profondità. Il secondo è localizzato nel corridoio naturale formato dallo Scoglio del Cretaccio e dall’Isola di San Nicola, a 8 metri di profondità. In totale, dunque, Posidonia è stata reimpiantata su una superficie complessiva di 100 metri quadrati, pari a circa il 10% della superficie che questo habitat ricopre alle Isole Tremiti nella sua porzione più in salute.

Per il reimpianto sono state utilizzate biostuoie in fibra di cocco, completamente naturali, che forniranno supporto alle giovani piante affinché queste possano radicare, mimando il naturale intreccio di radici e rizomi che normalmente rappresenta la parte basale delle praterie di Posidonia, chiamata mattes. Tra i vantaggi delle praterie di Posidonia vi è la capacità di immagazzinare il carbonio per secoli o millenni. Si stima che 100 metri quadrati di Posidonia oceanica possano assorbire ogni anno circa 13 tonnellate di carbonio. Per questo motivo è importante che il reimpianto attecchisca, con l’attenzione e la collaborazione di tutti, isolani e turisti. Il progetto è opera di un team multidisciplinare in cui Ioc-Unesco ed E. On collaborano attivamente con Giovanni Chimienti, biologo marino del Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari e National Geographic Explorer, e con il suo team (il prof. Francesco Mastrototaro e il biologo marino Andrea Tursi), con il supporto del team di The Oceancy associazione impegnata nella protezione della vita marina e nell’offrire sostegno al turismo sostenibile.

Per la piantumazione e la successiva manutenzione, gli esperti operano in piena sinergia con l’Ente Parco Nazionale del Gargano coinvolgendo anche le autorità, in particolare la Capitaneria di Porto, il Sindaco Giuseppe Calabrese e Acquodiving Diving Center che supporta le operazioni in mare e la comunità locale. Un networking virtuoso tra realtà private, mondo accademico, istituzioni e associazioni per un’iniziativa concreta che vuole promuovere la cultura e il rispetto del mare. I posidonieti delle Isole Tremiti rappresentano un habitat di particolare pregio ed importanza sia ambientale sia socioeconomica.

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